Con la sfida lanciata da Netflix (anche in Italia da ottobre) e un mucchio di nuove apparecchiature video digitali, l’industria televisiva ha fronteggiato cambiamenti radicali negli ultimi anni. Ma una costante è rimasta: la TV è ancora, e di gran lunga, il più potente degli strumenti che la pubblicità ha a disposizione. Parafrasando i Daft Punk, Television rules advertising. Malgrado tutto.
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Questo, in buona sostanza, il succo di uno studio sistematico di Turner Broadcasting e Horizon Media, realizzato in collaborazione con MarketShare e riportato da Adweek. MarketShare ha analizzato le performance pubblicitarie degli organi mediatici quali appunto la televisione, l’online display, la paid search, la stampa e la radio.
Altro che superata
E la TV risulta avere l’efficacia più alta nel soddisfacimento dei principali indicatori di performance (detti anche KPI, che sta per “Key Performance Indicators”), come vendite e nuovi clienti. Se paragoniamo prestazioni a livelli simili di spesa, la televisione genera un volume di vendite che è in media quattro volte superiore a quello del digital.
In una ricerca condotta su un marchio automobilistico di lusso e citata in quello stesso articolo, la televisione era l’unico mezzo che conservava quasi intatta la propria incisività (il calo è stato appena dell’1,5%), mentre gli altri media pubblicitari, sia online che offline, registravano riduzioni superiori al 10%.
Videodrome
Secondo un’analisi elaborata da Nielsen intervistando più di 30.000 consumatori online in diversi Paesi, gli italiani manifesterebbero un interesse per la fruizione di video maggiore rispetto agli abitanti di altre nazioni europee.
E se è vero che proliferano i vari device, è ancora la televisione il mezzo più utilizzato per guardare video in Italia e nell’Europa tutta. La TV viene usata soprattutto per vedere film e documentari, e per seguire notiziari. Fanno eccezione i filmati di breve durata, dove predomina il computer (62%) ed emerge anche un buon uso di smartphone (27%) e tablet (24%).
Ripresa italiana
Stando a Business People (ma i dati sono di Nielsen), il mercato pubblicitario italiano sarebbe in ripresa. Nei primi tre mesi di questo 2015 abbiamo assistito ad un graduale avvicinamento alla parità. Gli investimenti, nel solo mese di marzo, sono cresciuti dell’1,2%, portando il trimestre a -2,1% rispetto allo stesso periodo del 2014.
Quanto ai singoli media, la televisione è rimasta stabile e ha chiuso con un calo del 2%. La stampa, quotidiana e periodica, ha recuperato qualche punto, attestandosi rispettivamente a -6,9% e -3,9%. La radio ha confermato il grande momento (+6,2%), mentre internet, pur senza Google e Facebook, è sì tornata in zona positiva, ma il suo bilancio è stato ancora di segno meno (-2,4%).