L'ultimo interessante incontro del Festival of Media Global è stato quello con Brian Wong di Kiip. Classe 1991, Brian a 19 anni ha fondato Kiip, una piattaforma di mobile app reward che permette alle aziende di dare premi reali per i successi ai giochi.
Qual è il consiglio che avresti voluto ricevere agli inizi della tua carriera come startupper?
Ho ricevuto dei buoni consigli, ma non li ho ascoltati. Dovevo capire certe cose da solo.
Il consiglio che voglio dare io è quello di non limitarsi ai lavori disponibili. Quando sei piccolo pensi di voler diventare un pompiere, un poliziotto, un insegnante: si tratta di occupazioni molto comuni. Ma ci sono milioni di lavori al mondo e tu non devi sentirti costretto ad essere solo ciò che ti dicono di essere, esplora diversi settori, scopri lavori che non pensavi esistessero e alla fine troverai il lavoro che non considererai come un lavoro, ma come una passione.
Immaginiamo: sono in metropolitana e sblocco un nuovo livello in Candy Crush Saga. Come può inserirsi la pubblicità in questo momento?
Se sblocchi un nuovo livello tu si senti felice e un brand può essere partecipe della tua felicità, ad esempio condividendo dei prodotti per festeggiare, come un cappuccino di Starbucks.
Capisco che in Italia Starbucks sia percepito come una cosa brutta, quindi diciamo che ti mostro l'espresso del bar del tuo quartiere. L'idea è quella di creare una connessione nel momento in cui l'utente si sente felice.
Quali trend ti interessano di più nello sviluppo di app?
Ciò che è affascinante in questo momento è la modularizzazione di tutti i servizi che usi nell'app: provider, backend, notifiche, layer per chat: sembrano i LEGO.
Oggi non devi creare nulla da zero, quindi, pensando ai LEGO, chi unirà in maniera creativa questi componenti avrà successo.
Mi dici in cosa è diverso l'ad inventory di Kiip?
Li chiamiamo moments perché si tratta di persone che fanno qualcosa, quindi non sono necessariamente la stessa cosa delle impression, li andiamo ad identificare in un modo completamente nuovo. Questo concetto non esisteva prima che ne parlassimo noi.
Il nostro inventory di moments è molto diversificato con 600 milioni al mese tra 3000 app di diverso tipo: giochi, fitness, cibo, musica, sport, finanza utilizzate quotidianamente. È tra questi che troviamo i moments come il tuo giocatore preferito che segna un punto o l'aver completato un livello.
Ci spieghi il ruolo di Kiip nella fidelizzazione degli utenti?
Uno dei benefit di Kiip è proprio la user retention, favorevole sia del developer che per il brand. Quando un developer usa la nostra tecnologia lo fa, naturalmente, per monetizzare. Il dato interessante è che l'app, con Kiip, diventa più "sticky" e il tasso di abbandono dell'app diminuisce del 30%.
Per i brand, il meccanismo di reward di Kiip è un modo per giocare con la fidelizzazione.
In Italia è importante avere momenti gratificanti nella vita :) Con quali aziende italiane ti piacerebbe lavorare?
In realtà già lo facciamo. È un'azienda molto grande e i dettagli usciranno molto presto. Si tratta di Campari, è già un nostro cliente e noi li amiamo!