Ricordate i pinguini del famoso film d’animazione, Madagascar? In una sequenza del film arriva un momento in cui Skipper afferma: carini e coccolosi ragazzi, carini e coccolosi, riferendosi ai suoi soldati. Beh, io vorrei tradurre a mio modo questo invito e dirvi: Startup, vestitevi a festa e siate carini e coccolosi con i vostri futuri investitori. Voglio allora segnalarvi una lista di 8 cose da evitare per attrarre gli investitori.
Mancanza di prove sul potenziale della startup
Diciamoci la verità, molte startup per quanto valide mancano di prove del loro potenziale. Quando parlo di prove intendo qualcosa che faccia gola agli investitori come ad esempio la vendita di qualche prodotto o servizio, o più semplicemente aver ottenuto un mediocre successo con una campagna di crowdfunding. Passare questi test potrebbe dimostrare agli investitori che la vostra è una startup valida.
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I membri del team mancano di esperienza o non vanno d’accordo
Supponiamo che gli investitori siano attratti dalla vostra idea e vi chiedano di incontrare il team. La prima cosa che noterà un investitore esperto, sarà il modo in cui lavora il team e se questo possiede l’esperienza per operare in una startup, rispettando scadenze e obiettivi preposti. Altro dettaglio da non trascurare è il fattore relazionale interno.
Se un team è costantemente in litigio, l’investitore non rischierà mai il suo denaro, penserà: se non vanno d’accordo i colleghi, figuriamoci il sistema impresa.
Assenza di un business plan
Se una startup non ha idea di dove sarà tra due anni, perché qualcuno dovrebbe investire su di essa? Questo è certamente uno dei più importanti errori da evitare. Non si può fare a meno di un business plan se si vuole esser considerati da un investitore, deve anzi essere un mezzo per impressionarli sulla visione futura che avete della vostra startup.
I founder non accettano suggerimenti
Se non siete disposti ad ascoltare consigli e suggerimenti, ma anzi vi mettete sulla difensiva quando qualcuno critica il vostro lavoro, non siete adatti ad essere founder. Gli investitori vogliono aver il diritto di esprimere il loro parere su cosa potrebbe migliorare o su cosa vada eliminato nell’idea di partenza. Quindi evitate di essere permalosi e ascoltateli.
Il vostro avvio costa troppo
Pensate realmente di avere l’idea innovativa per l’eccellenza e che la vostra richiesta d’avvio debba essere milionaria? Sbagliato. Purtroppo le startup che possono permettersi di partire con a disposizione milioni di euro sono molto poche.
Il consiglio è capire bene il valore del vostro avvio, che spesso è basato su realizzazioni passate e potenzialità future, perché se un investitore ritiene che la richiesta d’avvio è troppo alta andrà a cercare un’altra opportunità di investimento.
Manca una strategia di marketing
La vostra startup è pronta a iniziare a vendere un prodotto, ma manca un piano di marketing per aumentare le vendite e ottenere un vantaggio competitivo. State certi che gli investitori vi faranno queste due semplici domande: "Avete pensato ad un piano di marketing? Come pensate di promuovere il vostro prodotto?"
Queste sono domande che devono essere affrontate prima di andare a bussare alla porta di qualsiasi investitore.
Non preoccuparsi del domani
La vostra startup sembra essere basata solo su un trend attuali, ma questo purtroppo non basta. Non si può infatti pretendere di avere investitori basandosi su un trend.
È vero che prevedere il futuro non è possibile ma ogni buon stratupper deve tentare di andare oltre i trend e tenersi al passo coi tempi. Pensate sempre al futuro.
La vostra azienda non è la prima ad entrare in uno specifico mercato
Quest’ultima cosa è probabilmente la più significativa. Ogni buon startupper deve, prima di chiedere investimenti, fare ricerche su ricerche e cercare di creare qualcosa di unico. Succede infatti che, nonostante abbiate creato un prodotto capace di battere la concorrenza, gli investitori non vi si filino affatto.
Siate innovativi, create qualcosa di unico e avrete tutti gli investitori dalla vostra parte.
Attrarre gli investitori: startup ridicole diventate grandi aziende
La storia di qualche startup ci fa capire che non sempre la miglior idea ottiene il miglior risultato e che questi consigli possano sembrare a prima vista, inutili. Molte delle più grandi aziende, infatti, sono nate da idee ridicole per il loro periodo storico, ma il loro potenziale è venuto fuori solo a posteriori.
Pensate ad Amazon; in tempi non sospetti il suo founder pensò bene di vendere libri online quando gli utenti avevano ancora paura di mettere sul web i numeri della propria carta di credito.
Passiamo ad un secondo esempio: Instagram. Il founder decide di buttarsi nella mischia dei social network aggiungendo i filtri fotografici alle immagini.
Gli esempi potrebbe essere infiniti ma la cosa che hanno in comune queste grandi aziende è il coraggio. Tutti hanno creato qualcosa che non serviva a nessuno, ma i risultati, a posteriori, parlano da soli.