Che L'Oréal rientri tra le realtà beauty più innovative e capaci di utilizzare le nuove tecnologie digitali non è di certo un segreto.
Tra gli strumenti più particolari attivati dal colosso della bellezza rientra a pieno titolo Flipboard, applicazione definita dai suoi stessi creatori una “rivista sociale”.
Flipboard, progettato in origine per telefoni e tablet e da pochi mesi è accessibile anche da PC, è stato scelto da L’Oréal come parte della sua strategia di digital & social recruiting.
Life @ L'Oréal: uno sguardo sulla vita aziendale tramite il virtual mag Flipboard
Coinvolgere l'utente sfruttando al massimo le opportunità fornite dal web è per L'Oréal una parte fondamentale del suo marketing mix, attraverso il quale emozionare il consumatore e coinvolgerlo.
Ma quali sono le possibilità offerte da Flipboard e perché in occasione di una primissima fase di recruiting dovrebbe funzionare più di altri strumenti come, ad esempio, i social network? La risposta è semplice e facilmente intuibile: Flipboard va oltre una fanpage o un account social approfondendo gli argomenti, e se da un lato offre all'utente un contenuto altamente fruibile, dall'altro permette al brand di mettersi alla pari con i propri lettori, che si sentono coinvolti in prima persona attraverso quello che potremmo definire uno scambio paritario; inoltre, raccontando la vita aziendale l’ipotetico candidato sa già cosa aspettarsi e come cambierà (in meglio, ovviamente!) la sua vita lavorativa.
Se, perciò, è vero che i digital media sono il modo più facile e veloce per connettere marchio e consumatore, non si può dire altrettanto per quel che riguarda la possibilità di creare un rapporto con l'utente che sia profondo, duraturo, e che vada oltre il customer care service. L'utente va, in primo luogo, fidelizzato, facendolo sentire come parte dell’azienda: in questo caso, ci si potrebbe addirittura "guadagnare" un nuovo talento.
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L’Oréal, un esempio da seguire
L’Oréal sta dimostrando di essere una delle compagnie più capaci di sfruttare al massimo i propri mezzi, creando digital engagement e ponendosi anche come ispirazione per gli altri brand per quanto riguarda le attività online. La compagnia cosmetica non si limita infatti all’attività svolta con Flipboard, ma vanta profili “career-oriented” oltre che sul virtual magazine anche su LinkedIn, Twitter, Facebook e YouTube, dove a detta di Zvi Goldfarb - a capo del Talent Acquisition Digital Lab di L’Oréal - “Viene servito il giusto contenuto, alla giusta audience, al momento più opportuno”.
Su Linkedin ad esempio è senza dubbio una case history di successo “Are you IN?”: dopo aver raggiunto lo scorso ottobre la ragguardevole cifra di 300.000 follower potenzialmente interessati in un’opportunità di carriera data la natura stessa della piattaforma, è nata questa iniziativa dove i follower, una volta reindirizzati ad un website, venivano invitati a selezionare il proprio “IN” factor (INternational, INnovative, INvolved, INfluential… e così via), dimostrare la propria unicità e le proprie competenze e, quindi, condividerle con il resto del mondo. Una tecnica che permette all’utente di mettere in mostra le proprie capacità con un ottimo potenziale di vitalità sia per il candidato che per L’Oréal.
Su Youtube la serie di oltre 70 video “Who you can be at L’Oréal” offre numerosi spaccati sull’azienda, trattando tematiche come “Who we are”, “What we offer”, “Corporate responsibility” e “Talent on campus”.
Così il magazine L’Oréal su Fliboard mostra come si svolge la vita all’interno della compagnia attraverso articoli e news, andando a toccare anche audience potenzialmente lontane come India e Brasile, con contenuti in lingua. Cliccando su @lorealcareers si verrà immediatamente trasportati nel mondo L’Oréal, che al momento in cui scriviamo conta 250 articoli per 12 riviste, incentrati sugli svariati aspetti della realtà beauty, sui brand che ne fanno parte, sui suoi dipendenti e sulle attività intraprese, per offrire al lettore un’intensa visione a 360°. L’Oréal non è di certo il primo brand a scommettere su Flipboard: ne è esempio celebre Levi’s, uno dei brand che meglio hanno saputo sfruttare a proprio vantaggio la piattaforma.
Chi ha detto che il Digital Content Marketing è morto?
Nel corso degli ultimi mesi abbiamo letto più e più volte del Digital Content Marketing dato per "morto", "spacciato", "sepolto". Eppure, una strategia come quella adottata da L'Oréal sembra andare in direzione contraria a questa teoria, facendo anzi del contenuto il proprio punto di forza grazie al quale contraddistinguersi dalla massa e dai propri competitor.