Si è conclusa da pochi giorni l’edizione 2015 del Salone Internazionale del Mobile. Anche quest’anno Foscarini, rinomato brand italiano di design lighting, ne è stato protagonista. All'interno di Euroluce, biennale dedicata all'eccellenza nel mondo dell’illuminazione e giunta alla sua 28a edizione, l'azienda ha realizzato #nuvoletta, iniziativa originale e partecipativa di grande interesse, vera e propria Social Media Experience ma originata offline, attraverso un’installazione a forma, ovviamente, di nuvola: da questa i visitatori hanno potuto staccare tante piccole cloud, gadget unici della propria esperienza ad Euroluce.
Abbiamo parlato di #nuvoletta con Simone Ardoino, responsabile digital di Foscarini.
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Ciao Simone. Raccontaci di #nuvoletta!
Volevamo ideare un'attività offline che avesse l'obiettivo di stimolare la creazione di user generated content da condividere online, e che fosse nel segno della creatività. Così è nata #nuvoletta. Per le nuvolette da staccare abbiamo scelto degli aggettivi che potessero qualificare le nostre lampade ma che giocassero anche sulla descrizione della propria personalità. Abbiamo creato un format "simpatico" e divertente che facesse in modo che le persone fossero spinte a portarsi a casa, in ufficio, in metro le nuvolette, in cui avevamo inserito anche il nostro brand, sotto forma di hashtag.
Qual è il valore aggiunto di questo genere di iniziative?
Durante i giorni di fiera ciò che funziona è il non tradizionale, perché si verifica un sovraccarico di informazioni, una sovraesposizione di messaggi talmente ampia che questi non riescono ad arrivarti: ecco allora la scelta di toccare le corde emotive delle persone dando loro la libertà di esprimersi, di raccontarsi. Le persone si sentono legittimate ad utilizzare questi aggettivi per descrivere sè stesse, identificandosi con le parole e con il brand. Le parole stesse sono il mezzo per arrivare al brand in maniera non scontata o banale. È come se il brand legittimasse, attraverso questa possibilità data ai visitatori, la descrizione di sè da parte loro.
Che ruolo gioca la dimensione online in un’iniziativa che si genera offline?
Il fatto di avere un social hub che aggrega i contenuti prodotti all'interno della rete sul canale di Instagram, Twitter e Facebook in base all'uso dell'hashtag #foscarini, rendendoli poi visibili all'interno di un mega screen all'interno dello spazio, ha fatto in modo di dare importanza, rilevanza e riconoscere il contributo da parte dei singoli agli occhi della community. Foscarini li ha fatti entrare a far parte di una collezione speciale generata dagli utenti. Cambia quindi il paradigma, che non è più verticale: io, azienda, parlo a te consumatore, ma diventa orizzontale, dove sono io consumatore/utente che racconto la mia esperienza di brand ad altre persone.
Succede poi la magia quando superi il tipping point, quando la massa di conversazioni che si generano attorno a quell'argomento raggiunge una massa critica, per cui poi si amplifica da sola. La forza dell'idea, la semplicità di coinvolgimento e di interazione da parte degli utenti, una grafica accattivante e colorata (con una rappresentazione delle parole che cercava di sottolineare la tipicità di ogni aggettivo) ha permesso al progetto di portare più di 1000 UGC in meno di una settimana.
Qualche numero? I visitatori hanno portato a casa ben 28 mila nuvolette in una settimana, e su Facebook il video reportage dell’iniziativa ha generato più di 140 mila views!