All'inizio era sinonimo di sport estremi, di avventura, di "pazzi" pronti a filmare le loro azioni spericolate. Oggi di campagne di Digital Marketing vincente.
Stiamo parlando di GoPro, la prima e più famosa tra le action camera in commercio: portatile, leggera, resistente al calore, all'acqua, agli urti, perfetta quindi per accompagnarci durante l'azione. Uno strumento che sta sempre più diventando chiave per i brand e la loro content strategy. 12 anni e milioni di video sono passati da quando un surfista, Nick Woodman, nel tentativo di trovare un modo per riprendere le sue calvalcate nell'oceano, diede forma al progetto GoPro, ed oggi, miliardi di visualizzazioni dopo, la piccola camera made in USA continua la sua incredibile ascesa anche e soprattutto nella visione di marchi e aziende.
Cambieranno pure i trend del marketing digitale, ma c'è una cosa che resta intatta: il valore dei contenuti di qualità. Content is the king, sempre e dovunque. Motivo valido, validissimo, che spinge i brand in una continua rincorsa a cercare sempre nuove tematiche e mezzi per migliorare la loro comunicazione, soprattutto nel mondo digitale e del social. GoPro racchiude tutto questo, dando la possibilità di creare video coinvolgenti e dalla forte capacità di engagement.
Una risorsa che non può quindi lasciare indifferenti, ancor di più in un anno, il 2015, che tutti i principali esperti di settore dicono essere all'insegna dei video. Il crescente impatto a livello di visualizzazioni dei video in Facebook, l'arrivo di quelli nativi in Twitter, sono solo alcuni esempi di questo trend.
Avete voglia di iniziare una strategia di di content con la GoPro ma non sapete da dove iniziare? Seguite questi esempi di grandi brand internazionali e lasciatevi ispirare.
1) GoPro
Forse ovvio come esempio, ma non potevo non partire da qui. Sarà la naturale dimestichezza con la Hero, ma GoPro in questi anni è riuscita a costruire una strategia di content marketing unica, capace di riconoscergli risultati ragguardevoli, come awareness, brand loyalty e reputation. Come? Non creando nessun contenuto (o quasi)...
L'intuizione degli specialisti dell'azienda americana è semplice quanto geniale: non soffermarsi tanto sul prodotto, quanto più su quello che i clienti/utenti riescono a fare con esso, facendone “evangelisti di marca”. Proprio per questo il marketing team GoPro è sempre alla ricerca di video sul web realizzati con le loro camere. I migliori diventano così contenuti da riutilizzare e condividere attraverso le leve della content curation. Cosa meglio dei contenuti e dell'apprezzamento dei fan per dimostrare il valore dei propri prodotti? Probabilmente niente.
GoPro ci spinge a divenire “eroi” (ecco da dove deriva il naming "hero") nella vita di tutti i giorni, vivendo e condividendo con il mondo i celebri "5 minuti di gloria". L'azienda favorisce la voglia di condivisione dei fan creando contest e facendo propri i loro contenuti. Una lezione fondamentale quella di GoPro, tesa a valorizzare in primis le persone e le loro emozione.
Se aveste qualche dubbio gli oltre 7,9 milioni di fan su Facebook e i 3,2 milioni di follower su Instagram, sono la migliore dimostrazione di come questa strategia sia vincente. Se a ciò aggiungiamo la scelta da parte di Youtube di GoPro come caso di studio il gioco è fatto.
2) Red Bull
Ecco un altro brand che ha fatto di sport estremi ed azioni spettacolari un suo marchio di fabbrica. Red Bull da sempre è sinonimo di eventi mozzafiato: downhill, tuffi, sino ad arrivare alle imprese di Baumgartner. Una scelta da sempre chiara ed evidente, l'event marketing nella sua forma più spettacolare come principale strategia di marketing, occasione per associare al prodotto determinate caratteristiche (energia, forza, determinazione).
Ovviamente le potenzialità della GoPro non potevano passare inosservate al team Red Bull, che ormai da anni utilizza l'action camera ed i video in prima persona per immergere i propri utenti in questi eventi straordinari e farli sentire, anche solo per un istante, protagonisti. Non c'è iniziativa della bibita austriaca che non trovi terreno fertile nei video emozionali che la GoPro sa regalare.
Rispetto alla strategia dell brand GoPro, Red Bull punta ancor di più sull'utilizzo di testimonial celebri (solitamente campioni sportivi) da utilizzare nei video e soprattutto è maestra dello storytelling, creando veri e propri racconti capaci di coinvolgere l'utente. I video di Red Bull non sono mai one shot, ma nella stragrande maggioranza dei casi sono vere storie per immagini, seguendo passo passo il grande evento di turno (basti pensare a quanti video sono stati rilasciati solo per Stratos).
Strategia vincente? Stando ai numeri sì. Solo il salto di Stratos ha registrato 8 milioni di spettatori nel livestream ed un aumento di abbonati al canale YouTube di Red Bull dai 2142 media al giorno a 87.801 nel giorno dell'evento. I contenuti pubblicati sulla Fan Page Facebook durante il salto hanno avuto 900.000 interazioni, di cui 83 mila condivisioni. E se pensate sia solo questioni di social vi dico che nei sei mesi immediatamente successivi Stratos, le vendite di Red Bull sono aumentate del 7% nei soli Stati Uniti.
Red Bull mette le ali... anche ai suoi affari!
3) Vogue
Chi lo dice che la GoPro è cosa solo da sport estremo? Se ben studiati i video in soggettiva possono diventare strumento funzionale per campi molto diversi. La moda, anche se forse non l'avreste mai detto, è uno di questi. Provate anche solo ad immaginarne i numerosi utilizzi: dal video di una sarta che confeziona l'abito, alla modella che sfila, passando magari per la giornalista a bordo passerella. Situazioni potenzialmente interessanti, spesso ancora tutte da scoprire.
Ma c'è già chi ha compreso l'utilità della GoPro. Un esempio è Vogue, la nota rivista di moda, che alla scorsa New York Fashion Week ha dotato per un intera giornata la supermodella Karlie Kloss di una Hero. Passo dopo passo la camera ha registrato cosa significhi partecipare ad un evento unico e celebrato come la Fashion Week, regalando agli utenti la possibilità, seppur virtuale, di viverla in prima persona. Un vero e proprio video diario, capace di raccontare molto di più di qualsivoglia articolo o servizio.
Altro esempio firmato Vogue e GoPro è quello che ha visto protagonista il makeup artist James Kaliardos. Un racconto particolare del dietro le quinte delle sfilate, un modo di essere, anche solo per pochi minuti, un professionista del mondo della moda.
Certo, una collaborazione ancora agli albori, quella tra Vogue e GoPro, ma sono certo che il fashion business saprà regalare contenuti davvero interessati nei prossimi mesi. Non resta quindi che restare vigili.
Ninja, altre buone pratiche nazionali e internazionali da segnalare?