Chissà come si è sentito Elon Musk, dopo avere chiuso l’accordo con Google. Il CEO di SpaceX - l'azienda di trasporti spaziali fondata nel 2002 - ha ceduto circa il 10% delle azioni a Fidelity e Google, per una cifra intorno al miliardo di dollari. È decisamente presto per dire che avremo dei razzi a marchio Google pronti a "sparare" civili nell’atmosfera per un viaggetto di piacere, ma il mastodontico investimento da parte di Google rende chiaro uno degli obiettivi dell’azienda per i prossimi anni.
L’intenzione del colosso di Mountain View è investire sulla ricerca e l’implementazione di satelliti a basso costo in grado di espandere l’accesso alla rete Internet per tutto il globo terraqueo. Si calcola che siano circa tre miliardi le persone che ad oggi non hanno la possibilità di accedere alla rete e una costellazione di satelliti in orbita permetterebbe comunicazioni più rapide rispetto a quelle disponibili tramite rete terrestre. Per quanto possa sembrare utopico, un accesso gratuito alla conoscenza, significherebbe vivere su un pianeta in grado di offrire un’esistenza dignitosa a tutti i suoi abitanti, soprattutto a quelli che vivono in aree in via di sviluppo e con scarse risorse tecnologiche.
SpaceX is still in the early stages of developing advanced micro-satellites operating in large formations. Announcement in 2 to 3 months.
— Elon Musk (@elonmusk) November 11, 2014
Internet via satellite: una costellazione low cost
Il progetto di Musk, sul quale di recente Google ha riversato questa immensa somma di denaro, prevede la costruzione e il lancio di oltre 700 micro-satelliti nell’atmosfera più vicina alla superficie terrestre. Il fondatore di SpaceX ha pubblicato la sua intenzione di produrre questa fitta rete di satelliti tramite Twitter lo scorso novembre. La recente partnership con Google non fa che confermare quanto il suo progetto sia diventato sempre più concreto negli ultimi due mesi.
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Internet dallo spazio: utopia o progetto?
L’interesse di Google per lo sviluppo di una rete Internet via satellite, sembra andare nella stessa direzione del progetto Outernet, start-up che lavora per rendere il web accessibile in maniera gratuita grazie a un sistema di satelliti e antenne riceventi. Anche altre aziende si stanno muovendo per la conquista del web via satellite: la Virgin Galactic e Qualcomm, per esempio.
Il crescente interesse da parte di questi giganti delle telecomunicazioni evidenzia un ambizioso progetto: il fine ultimo della conoscenza gratuita e disponibile per chiunque. Scopo nobile, auspicabile, e oggi realizzabile. In un’era come la nostra, in cui la diffusione dei contenuti non necessita più di un supporto materiale, immaginare un pianeta connesso non è più un sogno fantascientifico, ma un obiettivo comune raggiungibile.