In occasione dell’anteprima di Windows 10, il colosso di Redmond ha stupito il pubblico presentando HoloLens, un visore per realtà aumentata che offre «nuovi modi per comunicare e per creare» ricorrendo agli ologrammi. E’ una sorta di computer da indossare sulla testa come se fosse un caschetto. E’ dotato di sensori avanzati, lenti trasparenti che consentono di vedere l'ambiente circostante e audio surround che permette di capire la provenienza del suono.
Windows lancia la sua sfida alla conquista dell'augmented reality dopo l’annuncio di Mountain View di voler azionare il tasto pausa sull’esperienza Google Glass.
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A prima vista potrebbero i due dispositivi potrebbero sembrare simili, ma come spiega anche Mashable offrono un tipo di esperienza del tutto diversa.
Le principali differenze tra HoloLens e Google Glass
I Google Glass sono pensati per essere indossati tutto il tempo. Si possono scattare e condividere fotografie, scrivere e ricevere messaggi, ottenere direzioni ed alert dall'agenda. L’idea di base è di avere davanti agli occhi ciò che di solito compare tra le notifiche dello smartphone.
HoloLens è invece ideato per essere indossato per un tempo limitato, a differenza dei Google Glass che sono stati percepiti fin dalla loro comparsa come dispositivi invasivi. Tutti volevano guardare il mondo con gli “occhiali intelligenti”, ma nessuno voleva essere osservato attraverso quelle lenti.
Proprio per via delle paure legate alla privacy o ad eventuali usi illeciti, la storia dei Google Glass è stata particolarmente tormentata. Gli speciali occhiali sono infatti stati vietati in numerosi luoghi pubblici quali bar, ristoranti e cinema, nonché ritenuti pericolosi alla guida. HoloLens, invece, non sembra incutere timore. Concepito per essere utilizzato solo in determinati momenti, al termine del suo utilizzo può essere tranquillamente riposto.
Se i Google Glass funzionano attraverso i comandi vocali, Hololens può essere azionato con semplici gesti, così come accade con la tecnologia Kinect. Fattore che rende l’intero concept decisamente più futuristico.
Nel video di presentazione, Microsoft mostra gli usi potenziali dello speciale headset, che spaziano dalle istruzioni “aumentate” su come aggiustare una tubatura all’espansione della propria computer workstation come in Minority Report.
HoloLens è un dispositivo wireless e standalone, ossia non deve essere collegato ad alcun computer o telefono per funzionare. Come annunciato da TechCrunch il visore è completamente autonomo, dotato di CPU e GPU, nonché di un terzo chip chiamato Holographic Processing Unit (HPU), pensato specificamente per questo nuovo tipo di dispositivo. E’ uno strumento indispensabile per sfruttare le nuove Holo API integrate in Windows 10. Promette una presenza virtuale interattiva e può essere utlizzato per esperienze lavorative di tipo collaborativo, per ricevere istruzioni da remoto, per migliorare la game experience. Il suo grande potenziale potrebbe trovare applicazione nel campo dell’ingegneria e del design.
Il futuro dei Google Glass
Il programma Explorer che finora aveva consentito a sviluppatori e appassionati di dotarsi di un paio d'occhiali connessi ha chiuso i battenti il 19 gennaio. Attraverso il profilo Google+ dedicato, Mountain View ha però fatto sapere che l’avventura Glass proseguirà, lasciando la divisione X dei laboratori di Ricerca & Sviluppo.
Come spiega la BBC si trasformerà in una vera e propria startup che avrà come obiettivo la trasformazione degli smart glass da gadget di nicchia per nerd a vero e proprio prodotto di consumo. I tempi di produzione del prossimo modello rimangono però top secret.