Avrete sicuramente già sentito parlare di Project Ara, l'ambizioso progetto preso in carico da Google per realizzare il primo smartphone completamente assemblabile. Non si parla solo di cover o colori particolari, l'intento è quello di vendere svariati moduli hardware, intercambiabili tra di loro, che qualsiasi persona potrà comprare e assemblare in meno di cinque minuti.
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Si parte dall'endoscheletro: una base con tutti i vari slot che permetterà l'inserimento dei moduli come se fossero delle schede usb. Una vera rivoluzione per il mondo degli smartphone abituato ai telefoni preconfezionati che abbiamo visto finora.
Un po' come si faceva e si fa tutt'ora con i pc desktop, spesso realizzati comprando i vari componenti hardware uno alla volta e poi assemblando il tutto, risparmiando sul processo di montaggio hardware e software.
Questo permetterà la sostituzione di eventuali moduli rotti, senza dover smontare lo smartphone, oppure l'utilizzo di più moduli, come due batterie o due fotocamere insieme sullo stesso dispositivo.
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Un percorso ed un'invenzione che ricorda il metodo Ikea: vengono forniti i vari moduli ed una base, sarà il consumatore a doversi costruire fisicamente il proprio smartphone, come se avesse dei lego ma scegliendo le varie funzioni in base ai propri costi ed alle sue esigenze.
Non sappiamo ancora quanto sarà fattibile a livello di conoscenza tecnica, se Google riuscirà a semplificare il tutto, proponendo qualche assemblaggio "standard", o rendendo il processo di composizione abbastanza user-friendly ed accessibile anche ai meno informati.
Per questo, prima del lancio internazionale vero e proprio, Project Ara passerà dai laboratori Motorola alle strade di Porto Rico a febbraio 2015. L'isola è stata scelta da Google per l'alta percentuale (77%) di accessi ad internet tramite smartphone. Chi fosse interessato potrà configurare il proprio telefono all'interno di punti vendita mobili ed acquistarlo successivamente, ma verrà reso disponibile anche sullo store ufficiale.
Così il colosso di Mountain View potrà iniziare a testare tutti i vari bug ed errori di produzione, passando (come potete vedere nella roadmap sopra) dalla prima beta del suo Project Ara (Spiral2) alla versione Spiral3 che sarà quella definitiva per il lancio su scala mondiale.
Riuscirà a competere con i vari smartphone preconfezionati e standard?