Shopping a stelle e strisce
Thanksgiving, Black Friday e Cyber Monday sono tre feste americane celebrate a fine novembre. Se la prima è di una festa secolare, così non è per le altre due, le cui implicazioni sono prevalentemente commerciali.
Con il Black Friday prende ufficialmente inizio il periodo dello shopping natalizio, ed è caratterizzato da importanti sconti e promozioni; il Cyber Monday è il suo equivalente digitale.
Queste giornate sono uno specchio della propensione agli acquisti e della capacità economica dei cittadini a stelle e strisce, ma forniscono dati utili anche ai mercati del vecchio continente.
Qual è il dato saliente dell'annata 2014? Ce lo dice IBM.
Acquisti in traffico mobile
Il dato più significativo riguarda il sorpasso del traffico mobile su quello da computer: durante l'intero periodo, smartphone e tablet hanno registrato il 52% del traffico online.
In particolare, durante il Cyber Monday le vendite online sono cresciute dell'8,5% rispetto al 2013 e quelle da mobile del 27,6%. Il Cyber Monday diventa dunque il Mobile Monday, con il 41% del traffico e il 22% delle vendite.
Se scomponiamo il dato sul traffico, sono gli smartphone a prevalere con il il 28,5% sul totale; le parti però si invertono per gli acquisti, dove sono i tablet recitare la parte del leone con il 13% degli acquisti.
Andando oltre ai numeri, quello che è significativo è l'approccio che i rivenditori hanno adottato, "rendendo più facile trovare le offerte migliori ai consumatori in movimento." (Jay Henderson, direttore de l'IBM Smarter Commerce).
Multi-device
I dispositivi mobile sostituiranno dunque i computer? Più probabile che li affianchino. Il 59% del traffico online e il 78% delle vendite relativi al Cyber Monaday provengono dai pc, il che lascia spazio a qualche considerazione.
È facile immaginare come una comoda scrivania e un ambiente familiare possano favorire gli acquisti più ponderati, così come uno schermo più grande ed un mouse aiutino a confrontare le offerte. Rimanendo in tema casalingo, un altro scenario tipico può vedere una coppia rilassata sul divano, intenta a navigare su tablet tra le varie offerte.
La questione non è quanto puntare sull'uno o sull'altro device, ma sull'ottimizzazione dell'offerta tra essi. Le persone non si suddividono in categorie mutualmente esclusive, bensì in un'unica classe multi-device. Lasciando da parte last minute e acquisti di impulso, un'offerta viene vista e rivista, anche a distanza di tempo. Questo significa che passando da pc a mobile e viceversa, gli utenti devono trovare un ambiente familiare, simile a quello già visitato attraverso un altro dispositivo, ma ottimizzato per una navigazione differente, influenzata in primis dalla grandezza dello schermo. Qualunque sia il percorso di informazione e acquisto, è essenziale che il venditore proponga uno spazio virtuale ottimizzato per tutti i dispositivi, di modo che in qualunque situazione reale, il click digitale sia sempre agevole.
Rendere un sito responsive, ossia in grado di adattare i contenuti alla grandezza degli schermi, si profila come un investimento necessario per poter dialogare con i futuri acquirenti, di modo che trovino la strada spianata verso l'informazione e l'acquisto.
L'etichetta di Google
Ancora dubbiosi?
Sull'importanza dell'ottimizzazione dei siti per i dispositivi mobile si è recentemente espressa anche Google.
Vi abbiamo già parlato dell'aggiornamento globale nei risultati di ricerca: per facilitare la navigazione degli utenti, l'etichetta "Mobile-friendly" verrà abbinata ai risultati delle ricerche (snippet) che portano a pagine ottimizzate per la navigazione da smartphone e tablet.