Come usare in modo efficace i Social Media in una strategia di marketing e diventare un buon Community Manager?
4 mesi intensi, una faculty eccellente composta da un team di 12 professionisti, 27 webinar, esercitazioni, case studies, domande, riflessioni e tanta tanta voglia di imparare e mettersi alla prova: questi alcuni degli ingredienti che hanno accompagnato il Master Online in Social Media Marketing e Community Management della NinjaAcademy che ha dato risposta a queste domande e che si è concluso il mese scorso.
8 passi: Step by Step dalla teoria alla pratica
Un percorso suddiviso in 8 tappe, ognuna con un focus specifico, da cui portare via modelli, strumenti, tips & tricks utili a disegnare e realizzare strategie fruttuose. Pronti a ripercorrere #ninjamasteronline? Let’s start!
Il primo modulo è stato dedicato alla Social Enterprise perché... “la collaboration non è una moda passeggera ma un aspetto a cui le imprese italiane già assegnano importanza”. Stefano Besana ha fornito una mappa per leggere i trend e i modelli che caratterizzeranno l’evoluzione dell’organizzazione del futuro per capire come e con quali strumenti rendere aperta la propria organizzazione, favorire l’integrazione con l’esterno e la partecipazione dei collaboratori ai processi così da ottenere un valore aggiunto per l’impresa.
Fissata l’importanza della dimensione social e collaborativa all’ interno dell’azienda e del processo di lavoro, il percorso è entrato nel vivo degli strumenti, con un’esplorazione teorica e pratica dei principali social.
Da dove iniziare? Dal social per eccellenza: Facebook.
Un modulo a due voci, curato da Lorenzo Viscanti e Valentina Rossetti, che da un lato ha fissato le coordinate per costruire una buona Facebook Strategy - stabilire obiettivi misurabili, costruire il pubblico, fare attività di advertising, misurare i risultati dentro e fuori al social network - e dall’ altro ha collezionato indicazioni, suggerimenti, tips & trics utili per tradurre operativamente gli obiettivi lavorando su contenuti, crisis management e ingaggio.
È stato poi il turno di Twitter: immediatezza, tempestività e quotidianità sono le 3 parole chiave del social in cui maggiormente spicca l’approccio Real Time. Francesca Casadei ha illustrato i 3 approcci con cui è possibile gestire la presenza su twitter - passive, endorsed e active - e ha guidato passo passo nella scelta, creazione e gestione dell’account declinando le funzioni che possono essere svolte con il social e dando spazio anche all’ ADV su Twitter (promoted account, tweet e trend) ricordando sempre che quale che sia la scelta… il punto di partenza devono sempre essere gli obiettivi di business definiti: non si scappa. :-)
Dopo aver visto le potenzialità dei cinguettii, l’attenzione si è spostata su LinkedIn, il social network professionale più diffuso al mondo. Marina Fantini ha illustrato alcune potenzialità del social in chiave marketing, ricordando come LinkedIn abbia il più alto tasso di conversione e sia in grado di raggiunge in modo efficace nicchie di mercato. Qualche spunto? Lo sviluppo dell’ Employer Brand, l’uso di Pulse - l’ aggregatore di news e informazioni professional oriented –, la gestione degli annunci e l’evoluzione del Social Selling.
A Michaela Matichecchia è toccato il compito di presentare potenzialità e modi d’uso del social forse più discusso: Google Plus, il social che “deve far parte della nostra strategia quando vogliamo far conoscere la nostra identità a Google e lavorare sulla brand awareness”. Ma cosa rende G+ una realtà innovativa e peculiare nel panorama della comunicazione? L’integrazione con tutti i servizi Google e l’estrema facilità di condivisione. A partire dagli step legati a publisher, authorship e network , Michaela ha aiutato a scoprire come il G+ se ben usato possa aiutare a rafforzare la reputazione, aumentare l’autorevolezza e comunicare in modo efficace il brand.
Con Lucio Mormile abbiamo parlato di Youtube, il social che ha cambiato le dinamiche di fruizione dei video: “To broadcasting in action, just turn on CBS. To see examples of narrowcasting, go to YouTube”. Con Youtube i brand hanno la possibilità di raggiungere segmenti di target specifici, quando, come e dove vogliono loro. L’obiettivo è mostrare il video al maggior numero di persone.
Ma… da dove si inizia? Dal classico binomio re/regina: “Content is king… distribution is queen”! Un buon contenuto è uno degli ingredienti principali per il successo di un video e ci sono 7 regole d’oro (link to http://blog.ebuzzing.co.uk/article-viral-video-content-is-king-distribution-117341387.html o https://www.ninjamarketing.it/2013/04/18/viral-video-book-il-potere-dellonline-video-adv-infografica) che possono aiutare a creare un video che abbia maggiori chanche di diventare virale.
… Ma il contenuto da solo non basta: il 99% dei video caricati su YouTube non raggiunge le 100.000 visualizzazioni: diventa fondamentale un piano di distribuzione efficace e gestire correttamente il proprio canale.
Il settimo modulo è stato dedicato alle immagini.
Orazio Spoto ha illustrato le funzionalità di Instagram e mostrato come raccontare e raccontarsi per immagini usando il social network con più alto livello di engagement.
Domenico Armatore ha invece mostrato le potenzialità di Pinterest, il social che “permette di catalogare in modo semplice e veloce i contenuti e soprattutto di farlo in modo accattivante con un buon design”, spiegando come gestire al meglio profili personali e account business.
Il percorso si è concluso con Vincenzo Cosenza (link to http://vincos.it) che ha disegnato la cornice della Social Media Strategy e ha spiegato come nella “società dei dati il Social Media Strategist deve sviluppare un 6° senso: l’abilità di mettere in relazione i dati per migliorare le performance” perché non tutto può essere misurato, ma senza misurazione si può solo navigare a vista. Per questo il “modo corretto di procedere è sforzarsi di collegare gli obiettivi di business alle metriche social”… la bussola del Social Media Strategist è l’obiettivo di business. ;-)
Tappe intermedie: 4 approfondimenti per 4 social da scoprire
Come ogni buon viaggio, anche il master ha avuto le sue tappe intermedie, 4 soste per esplorare da vicino alcuni social dall’ alto potenziale:
- Tumblr - Tommaso Sorchiotti
- Vine – Lucio Mormile
- Klout – Giovanna Montera
- Storify – Nicola Bruno
Question Time
Ogni modulo è stato arricchito da un’ora dedicata alle domande dei partecipanti. Durante il Question Time il tempo a disposizione è scandito dalle richieste degli studenti e la lezione è costruita ad hoc per approfondire temi e dubbi e per meglio rispondere alle esigenze pratiche dei partecipanti.
La Ninja Social Factory
Alcuni studenti del Master hanno partecipato alla Ninja Social Factory, un percorso a numero chiuso in cui i partecipanti, suddivisi in gruppi di lavoro, si sono cimentati nella realizzazione di un progetto reale di social media marketing mettendo immediatamente in pratica passo dopo passo le nozioni acquisite.
Menzione speciale per i due team che hanno sviluppato: Isola di Ustica - un progetto di Social Media Strategy sull’ area marina protetta dell’isola siciliana per promuovere la salvaguardia del mare; e Buoni Dentro, una strategia di Social Media Marketing applicata all’ industria artigianale dolciaria. Ecco l’intervista al team.
E-Learning: l'interazione possibile
Metti un’aula virtuale, metti docenti disponibili, metti un gruppo di studenti motivato e partecipe. Prendi questi 3 elementi, miscelali con cura, un pizzico di creatività e una buona dose di collaborazione e la distanza fisica non sarà un ostacolo.
Non perdetevi la nuova edizione della Ninja Digital Factory, il percorso premium learning by doing parallelo al Master Online in Digital Marketing che inizierà ad ottobre 2014.
Knowledge for change. BE NINJA!