Si sa, nel mondo del web conoscere i propri utenti è un fatto d'importanza capitale. Per questo motivo esistono numerosi strumenti, il più famoso è di certo Google Analytics, che consentono di monitorare le visite quotidiane e mensili, i visitatori unici, il numero di pagine visitate, da dove vengono i nostri utenti, qual'è la fascia di età nella quale rientrano, qual'è la lingua che parlano, se sono visitatori nuovi o di ritorno. Insomma, da una pagina web è possibile ricavare un gran numero di informazioni utili a orientare il nostro prodotto e le nostre scelte. Ma per un'app, come si fa?
Dati forniti dagli Store
Come si fa a ricavare informazioni sull'utilizzo di un'applicazione presente negli Store?
Chi ha un account da sviluppatore per iOS o per Android sa che i dati forniti dagli Store sono ben pochi. Possiamo sapere il numero di download giornalieri e totali, i ricavi generati dalle vendite nel caso di applicazioni a pagamento, numero e ricavi di vendite in app,. Solo su Google Play Store, possiamo ottenere anche numero assoluto e giornaliero di disinstallazioni. Nel caso di iTunesConnect, strumento di gestione dell'App Store per sviluppatori, la piattaforma non fornisce nemmeno questo dato.
Un trucco
Un trucco usato spesso da chi ha un'app che carica una pagina web è quello d'implementare Google Analytics all'interno della pagina, così da ricavare informazioni interessanti. Ma se l'app non prevede nessuna connessione a internet, nessun servizio web? La soluzione è semplice: esistono, e ne nascono sempre più, servizi per monitorare gli utenti delle proprie app e le loro azioni, sono le piattaforme di in-app analytics.
In-app Analytics
Queste piattaforme sono quasi tutte, almeno per i servizi base, gratuite. Implementarle all'interno delle applicazioni è in genere estremamente semplice e veloce per lo sviluppatore dell'app. I dati che restituiscono sono d'importanza vitale.
Ci permettono di conoscere meglio i nostri utenti: la loro provenienza geografica, la lingua che parlano, la loro età. Ci consentono di capire come viene utilizzata la nostra applicazione: ogni quanto tempo viene aperta, da che sistemi operativi, quanto dura una visita, quanti sono gli utenti nuovi e quelli di ritorno, se e dopo quanto tempo viene disinstallata, quante e quali schermate vengono visualizzate.
Inoltre, grazie all'impostazione di quelli che tecnicamente sono chiamati Eventi, azioni uniche che gli utenti compiono all'interno dell'app su contenuti che non richiedono per forza il caricamento di una nuova schermata - come ad esempio premere un tasto di download -, queste piattaforme ci danno la possibilità di valutare con estrema efficacia anche dei piccoli dettagli, come i cambiamenti che apportiamo all'applicazione con la pubblicazione delle nuove versioni.
Le piattaforme più usate
I set di strumenti offerti dalle piattaforme di in-app analytics grazie ai dati che ci restituiscono, consentono di operare al meglio per migliorare costantemente ogni aspetto della nostra app in maniera mirata.
Sono numerose oggi le società che offrono servizi di in-app analytics, ma i servizi più utilizzati sono certamente due: Flurry e Mobile App Analytics - in italiano Analytics per app mobili - di Google.
Mobile App Analytics
Questo sistema, pur non essendo stato uno dei primi sul mercato, ha una serie d'indubitabili pregi. Primo fra tutti la semplicità con la quale chi ha già usato Google Analytics impara ad usarlo. Forte è infatti la somiglianza di interfaccia e funzionalità, essendo il Mobile App Analytics un servizio integrabile nell'account di Google Analytics.
Altro indubitabile punto di forza è l'organizzazione dei rapporti in 4 categorie, che permette una lettura dei dati estremamente chiara.
Le 4 categorie sono:
- Pubblico, ci permette di conoscere meglio gli utenti che utilizzano la nostra app
- Acquisizioni, indica la frequenza di download e installazioni dell'app
- Comportamento, è di certo la categoria più ricca, consente di scoprire in modo dettagliato come gli utenti interagiscono con l'app, ci segnala gli arresti anomali e le disfunzioni tecniche, offre la possibilità di impostare Eventi per un monitoraggio migliore
- Coinvolgimento, attraverso l'impostazione di obiettivi da raggiungere per gli utenti è possibile stimare il valore reale dell'appicazione
Flurry
Flurry è certamente la piattaforma per l'in-app analytics più utilizzata al mondo, benché a volte non appaia così chiara e intuitiva come Mobile App Analytics di Google nella restituzione dei dati, la completezza dei servizi offerti è ineguagliabile.
I numeri di Flurry sono spaventosi: 125.000 società nel mondo lo usano; 400.000 le applicazioni monitorate tra iOS, Android e altri sistemi per un numero di utenti pari a 250 milioni; 3,5 miliardi di sessioni mobile analizzate ogni giorno.
Probabilmente sono proprio questi numeri pazzeschi a rendere possibile una delle funzionalità più interessanti di Flurry: la possibilità di confrontare i dati di utilizzo della propria applicazione con una media, ricavata da categoria e mercato.
Quando Flurry fu lanciato, nel 2008, molti siti e blog di settore, tra cui Mashable, previdero l'utilità dello strumento. Nessuno pensava, però, che in soli 5 anni le in-app analytics sarebbero diventate imprescindibili per qualsiasi sviluppatore mobile.