Avere un nome ingombrante: forse non ci avete mai pensato, ma può essere un grande e antipatico problema anche per un'azienda. Mettete caso, ad esempio, che esista un'agenzia pubblicitaria di chiamata "Amazon Advertising". Chi, dopo aver interrogato Google, cliccherebbe sul suo sito anzichè sull'altro Amazon?
Amazon Advertising esiste davvero: è una reale agenzia di San Francisco, e ha trovato una via simpatica per aggirare l'inconveniente con la campagna "The Mistaken Identity Project". Storie più o meno comiche di persone che devono condividere nome e cognome con un personaggio importante e molto più conosciuto di loro.
Con tutte le scocciature che ne conseguono: camerieri disullusi una volta scoperta la vera identità del David Letterman che ha prenotato un tavolo; fan un po' invadenti che bussano alla porta della Renee Zellweger sbagliata. L'account Facebook di Justin Bieber che viene disattivato per qualche mese, col sospetto che si tratti di un emulo del più famoso ragazzetto canadese. E poi ci sono anche Jon Stewart e Alice Cooper.
Il concept della campagna tuttavia non è nuovo: lo ricordiamo in uno spot di ESPN di un paio di anni fa (in cui lo sfortunato omonimo era Michael Jordan), o nella più recente e chiaccherata iniziativa di Taco Bell che coinvolgeva persone con il nome del suo principale competitor, Ronald McDonald.
E tra voi, si nasconde qualche omonimo di VIP? ;-)