Sei già pronto a sdraiarti al sole mentre Solarino pulisce la spiaggia per te? Come, cos'è Solarino?
Forse non lo sai, ma in Puglia un team di quattro ingegneri, Rocco Galati, Alessandro Deodati, Emiliano Petrachi e Giuseppe Vendramin, realizza robot in grado di effettuare la pulizia dei litorali e delle spiagge, rispettando l'ambiente e senza fastidiose emissioni sonore.
Abbiamo rivolto qualche domanda ad Alessandro Deodati per capire meglio come è nata l'idea di coniugare robotica e rinnovabili, anche nell'ottica delle possibili future applicazioni di questo genere di tecnologia.
Ogni idea nasce dall’analisi di un bisogno contingente. Questa considerazione vale anche per Solarino?
È chiaro, il progresso nasce dall’esigenza di sopperire a delle necessità seguite dal desiderio di cambiamento ed è qui che entra in scena Solarino. Per anni il bisogno di mantenere pulite le nostre spiagge è stato soddisfatto da mezzi meccanici ingombranti ed inquinanti e in alcuni casi anche dall’uomo con ingenti sforzi fisici. Noi, con Solarino, abbiamo voluto lanciare un segnale di cambiamento con un occhio alla cura dell’ambiente e con l’altro alla salute dell’uomo.
Quello dei macchinari puliscispiaggia è un settore molto specifico, qual è il mercato di riferimento per il vostro robot?
Il nostro Robot è essenzialmente rivolto a stabilimenti balneari sensibili alle problematiche ambientali, che vogliono trasmettere un messaggio di eco-sostenibilità; a chi gestisce spiagge situate in riserve e parchi naturali obbligati ad operare nel rispetto di determinati vincoli ambientali. Ma Il target di riferimento di Solarino è anche più ampio perché è un robot versatile composto da una motrice intelligente con un’elevata forza di trazione capace di penetrare altri mercati del tutto differenti da quello dei puliscispiaggia.
Nella concezione e nello sviluppo del vostro prodotto, quanto ha contato il team e che ruolo hanno avuto incubatori e finanziatori?
L’entusiasmo e la voglia del nostro gruppo di lavorare nel campo della robotica sono state determinanti per trasformare un prototipo nel prodotto funzionale vero e proprio che conosciamo oggi. Le stesse qualità e la stessa forza hanno fatto sì che altri si “innamorassero” del progetto tanto da spingerli a collaborare con noi a vari livelli investendo il loro know-how o la loro capacità finanziaria e permettendoci di entrate sul mercato con una struttura efficiente ed efficace tale da far fronte a qualsiasi richiesta o necessità.
L’applicazione del solare ad oggetti di uso quotidiano può essere un modello concreto facilmente replicabile anche in altri tipi di attività. Vi sentite pionieri in questo senso?
Non ci sentiamo pionieri in tal senso in quanto da qualche anno ormai siamo circondati da strumenti di uso comune che utilizzano il pannello salare per ricaricarsi: basti pensare alle lampade stradali, agli orologi ad energia solare ecc.; di sicuro abbiamo raccolto la sfida consapevoli che questo è il futuro. L’utilizzo che noi facciamo del solare unito alla robotica è finalizzato da un lato ad un risparmio di risorse energetiche e dall’altro ad un risparmio di energie dell’uomo sottraendolo a sforzi fisici eccessivi ed a operazioni pericolose per la sua salute.
La comparsa di Solarino dà un po’ l’idea di un futuro fantascientifico. Cos’altro dobbiamo aspettarci, “spazzini robotici” per le strade delle città?
Non crediamo che Solarino sia il precursore di un futuro fantascientifico: è un robot guidato dall’uomo capace di dare un concreto aiuto nello svolgimento di diversi compiti con un salto in avanti rispetto al passato. Se ci si sofferma a riflettere, input fantascientifici ci giungono quasi ogni giorno da ogni parte del mondo, Dronyx invece è un’azienda concreta che ha sviluppato un nuovo prodotto utilizzabile oggi dalla nostra società; è chiaro che il nostro punto di forza è l’innovazione nel rispetto dell’ambiente e finalizzata ad un progresso tecnologico teso a soddisfare esigenze reali dell’uomo.