Si usa spesso dire, con una forma retorica, che "siamo schiavi dei nostri smartphone".
L'oggetto che più di ogni altro ha cambiato le nostre abitudini, rivoluzionando il modo in cui svolgiamo centinaia di attività raggruppandole in un solo dispositivo, è in effetti sempre al nostro fianco: in mano, in tasca, sulla scrivania, sul comodino e addirittura sulla mensola in bagno.
L'influenza che ha nelle nostre vite è enorme, dobbiamo ammetterlo, e come sempre in questi casi si corre il rischio di esagerare.
Si sa, il troppo stroppia (o, in modo più alto: in medias res - c'è una misura nelle cose - come dicevano i latini).
Kevin Holesh, uno sviluppatore di app e blogger, si è reso conto di passare troppe ore della propria vita davanti al proprio iPhone e ha deciso di sviluppare Moment, un'app che tiene conto di quanto tempo teniamo i nostri occhi sul luminoso rettangolo palmare, piuttosto che alle cose della vita reale.
"Circa sei mesi fa, mi sono reso conto di avere un serio problema. Ero dipendente dal mio iPhone. Mi sentivo come nudo se non sapevo di averlo nella mia tasca destra. In quel momento ho deciso di creare una soluzione a questo problema".
Ora, se state pensando "e ha deciso di risolvere la questione inventando una nuova app??", leggete le prossime righe.
Moment è un applicazione fatta per essere invisibile.
Vi si entra solo la prima volta per impostarla e poi lavora in background, informandovi solo quando avete superato il limite giornaliero che vi siete imposti, evitando così di darci un altro motivo in più per controllare l'iPhone durate la giornata.
Su Techcrunc Holesh racconta di quanto, in alcuni casi, la gente neppure si accorga di questa malsana abitudine: "Ho chiesto a degli amici" racconta Holesh, se avessero un'idea di quanto tempo passassero sui loro telefoni, e poi abbiamo verificato con Moment: la loro risposta era sempre il 50% più bassa della realtà".
Moment si scarica gratuitamente su dispostivi iOS e ha una serie di opzioni di a pagamento che vanno a implementare il livello di controllo che decidiamo di mettere in atto contro... noi stessi!
L'obiettivo, però, non dev'essere "metti giù il telefono per sempre e vai a vivere nei boschi", quanto più cercare di avere una vita più equilibrata.
Da quando Kevin Holesh utilizza Moment è passato da un uso del proprio iPhone di 75 minuti al giorno a 40 e questa sua invenzione è diventata la sua principale fonte di sostentamento.
Come si diceva a inizio articolo, siamo davvero convinti di con-vivere una delle più grandi innovazioni tecnologiche di sempre e difenderemo sempre, a spada tratta, i vantaggi di avere uno smartphone nella nostra tasca.
Questa applicazione, però, va vista come un utile aiuto a eliminare tutti quei tic che si sono impossessati di noi da 10 anni a questa parte: schiacciare il tasto home del telefono ogni minuto, senza una vera motivazione; portarsi il telefono a letto per un'ultima controllata prima di dormire; portare avanti due conversazioni in contemporanea (una con una persona in carne e ossa e una via etere); dire prima cosa si pensa ai social piuttosto che alla persona che abbiamo a fianco (tutti esempi descritti benissimo nel cortometraggio del 2013 I Forgot My iPhone).
Vivere un po' meglio, senza rinunciare al nostro iPhone, si può fare.