Sabato 5 luglio alle 12.45 è in programma alla #BattleSA l'intervento di Giancarlo Panico - docente universitario, senior partner di NPR Consulting ed editor in chief di Ferpi.it e del magazine Relazioni pubbliche - che affronterà il tema "RP e media relation per startup". Abbiamo fatto qualche domanda a Giancarlo sulle relazioni pubbliche e sulla loro evoluzione all'interno del mondo digital e nel contesto di una startup.
Se vuoi partecipare all’evento, prenota il tuo ticket gratuito qui!
Su quali aree dovrebbero concentrarsi le RP di una nascente startup?
Innanzitutto un’identità chiara e ben comunicata. La visual e corporate identity è la prima e più importante area delle Rp. Poi, senza dubbio, i media e oggi consiglierei di puntare diritto su quelli online, perché l’awareness mediatica per una startup è fondamentale. Anche i media tradizionali e generalisti sono importanti, ma punterei soprattutto sui principali social media, i blog specializzati i magazine di settore, le community tematiche in cui si accresce la reputazione. Poi i public affairs e le relazioni industriali.
Dopo un attento screening dei principali stakeholder istituzionali e di mercato, dedicherei particolare attenzione alle modalità e i canali per farsi conoscere e accreditarsi. Infine gli eventi. Le fiere, innanzitutto, perché sono una vetrina attraverso cui farsi conoscere. Ma anche seminari formativi, workshop e altri eventi tematici, che sono occasioni di networking. L’importante è studiare bene lo scenario, i pubblici coinvolti negli eventi e le opportunità. Se si è sviluppata un’app per il food, forse è meglio farsi conoscere in ambito turistico che nello stesso settore di mercato. Infine le digital Pr. Essere presente sui social, intervenire in forum e community online. E’ fondamentale, però, interagire sempre con i propri pubblici.
Come hanno cambiato i social media il panorama delle media relations per le PMI?
I social media hanno rivoluzionato il panorama delle media relations. Ma la gran parte delle Pmi non ne sono ancora consapevoli e continuano ad inseguire improbabili articoli sugli ormai obsoleti quotidiani e giornali cartacei. La awareness e la reputazione, oggi, la si costruisce prevalentemente online, perché è online che ognuno di noi trascorre la maggior parte del tempo. Ciò non significa che sono cambiate le Relazioni pubbliche. L’approccio resta sempre lo stesso. Individuare e segmentare i pubblici. Monitorare i loro comportamenti e capire quali sono i luoghi (anche e soprattutto online) dove si incontrano. Fare engagement, veicolare messaggi chiari, interagire con giornalisti, blogger, influencer. Seguire con grande attenzione l’evoluzione dello scenario mediatico, sociale e di mercato, con riferimento alle aree tematiche di interesse.
Media relations efficaci affondano le radici in un buon sito internet istituzionale, che è il primo e più importante media per l’impresa. Suscitare interesse offrendo spunti sulla propria impresa e il suo core business, magari tematizzando aspetti di attualità o di mercato.
Quali strumenti digitali a supporto delle RP consiglieresti ad un founder?
Il sito internet è fondamentale. Eviterei siti vetrina e punterei su un sito narrativo attraverso cui raccontarsi e raccontare storie, dare voce ai protagonisti, ai progetti, al benchmark con le esperienze internazionali. Qualsiasi organizzazione, anche una piccolissima impresa nascente, per farsi spazio nella società e nel mercato deve proporsi come media factory. Bisogna uscire dalla vecchia logica della “comunicazione a” e puntare decisamente su una “comunicazione con” i pubblici.
I social, scelti secondo le reali esigenze dell’impresa, sono lo strumento ideale per raccontare, per esserci. Sul proprio sito non può mancare una buona press area, con i comunicati, foto, video e perché no la classica rassegna stampa, termine ormai superato ma che serve per capirsi. In questo spazio, infatti, devono andarci anche gli articoli più significativi dei media online, di blog, di magazine digitali. Potrebbe essere utile anche sviluppare una newsletter, anche con poche notizie, purché diventi un appuntamento periodico. Altro strumento utile alle Rp è un’App. Non è indispensabile. Dotarsene o no dipende dal tipo di attività.