Informazioni = potere: la formula è semplicissima, è sempre stato così e sempre sarà così. Ma come si raccolgono i dati?
In tempi antichi gli uffici marketing dovevano spremersi le meningi e lavorare moltissimo per trovare i dati e le informazioni necessarie per creare una campagna pubblicitaria efficace. Più il segmento di popolazione che si stabilisce come target di riferimento è vasto, più bisogna allargare il senso del messaggio, in modo da poter raggiungere un numero di persone tale da soddisfare i costi di budget.
Il sogno per tutti gli addetti ai lavori del marketing sarebbe avere un audience riunita in un solo bacino pronta per essere infarinata di proposte commerciali. Dall'entrata nell'era digitale dell'umanità, e in particolare dalla diffusione dei social media, è possibile creare un bacino di questo tipo.
Infatti grazie ai dati relativi alle abitudini, ai gusti e alle opinioni delle persone è possibile selezionare e restringere il segmento di persone che si vuole coinvolgere con una campagna pubblicitaria.
Dal marketing tradizionale al marketing personalizzato
Secondo uno studio pubblicato da Morgan Stanley e l'analista Benjamin Swinburne, gli spettatori televisivi in America sono diminuiti del 50% dal 2002 ad oggi e la carta stampata come è tristemente noto sta pian piano scomparendo.
Ma come è sempre successo nella storia se un sistema non soddisfa più le esigenze del marcato, un nuovo servizio è pronto a subentrare portando innovazione. Per quanto riguarda la raccolta di dati e informazioni necessarie ai pubblicitari per indirizzare una campagna, i social media rappresentano una manna dal cielo. Basti pensare che la stima percentuale dell'incremento di utilizzo dei social media tra la popolazione di adulti in America ha raggiunto l' 800% in 8 anni.
I social media non solo permettono di poter analizzare un'infinita quantità di dati, ma anche capire il tipo di pubblico a cui la campagna si dovrà rivolgere attraverso lo studio delle abitudini. Con informazioni più accurate e precise a loro disposizione, i pubblicitari hanno per la prima volta la possibilità di studiare pubblicità fatte su misura per il target di riferimento utilizzando i dati raccolti sui social, passando così dal marketing tradizionale ad un marketing personalizzato.
Prima dell'arrivo dei social media, i pubblicitari erano costretti a trovare un messaggio che andasse bene per tutti e che fosse in linea il più possibile con una molteplicità di persone diverse tra loro. Questo tipo di approccio richiede una distribuzione del messaggio intensiva e allargata, un investimento cospicuo di capitale e nonostante tutto non fornisce alcuna garanzia di successo in relazione al numero di contatti e all'efficacia del contenuto.
Al contrario il marketing personalizzato restringe il target di riferimento riducendolo ad una nicchia confinata di persone, massimizzando così il numero di contatti. Utilizzando i dati che si possono raccogliere sui social media e studiando il comportamento online degli utenti è possibile creare campagne mirate e incredibilmente più efficaci.
Da tenere bene a mente nel marketing personalizzato...
Fare da spettatori passivi nel marketing personalizzato non è la strategia vincente, al contrario partecipare a discussioni, registrarsi a gruppi e mettere il like alle pagine di riferimento serve ad immergersi nelle abitudini del target per meglio comprenderne il modo di pensare e lo stile di vita. Così facendo si fornisce una concreta possibilità di poter raccogliere dati reali il più dettagliati e accurati possibili.
Dopo aver raccolto i dati c'è un'altro lavoro da fare: bisogna comprendere al meglio le abitudini e gli usi del target scelto, analizzarli alla luce del messaggio e utilizzarli per creare campagne personalizzate. Infine occorre rielaborare tutte le informazioni ottenute per adattarle alle piattaforme di marketing che vengono utilizzate solitamente, come ad esempio softwere CRM e network pubblicitari.
I social media stanno offrendo ad una sempre più vasta scala di persone la possibilità di poter esprimere gusti e preferenze e di conseguenza offrono anche l'occasione per i pubblicitari di studiare campagne più mirate ed efficaci, concentrando le energie in un unico punto invece che puntando alla massa e sperando di fare centro.