Ebbene si, ci siamo! La settima ed ultima stagione di Mad Men, la premiatissima serie tv americana ambientata negli anni Sessanta in un’agenzia pubblicitaria di New York, torna sul piccolo schermo. Succede in America, dove in queste settimane sta andando in onda la prima parte dell'ultima stagione della serie.
Per annunciarne l’evento, il Time gli dedica la copertina, le strade di New York vengono tappezzate da manifesti che ne proclamano l’uscita, il trailer impazza in tv e sul web. E noi di Ninja Marketing decidiamo di celebrarne il ritorno rivisitando alcune delle più importanti pubblicità di quel periodo.
Ed ora caliamoci nell’anno cruciale in cui è ambienta la settima stagione, il 1969, e godiamoci il fascino vintage di questo excursus pubblicitario. Scopriamo insieme sei campagne pubblicitarie del 1969 e chiediamoci quanto dell’advertising di quei tempi sia stato superato e quanto sia ancora attuale.
Esquire magazine: Andy Warhol annega nella Campbell Soup
Art Director: George Lois
Iniziamo proprio da chi, a detta di molti, ha ispirato la figura di Don Draper. Stiamo parlando di George Lois, uno dei principali artefici della Rivoluzione Creativa che ha cambiato il volto della pubblicità nell’America degli anni Sessanta.
Art director della celebre rivista americana Esquire, ne consolidò il prestigio con le sue originali copertine. Ne disegnò in tutto 92 e, tra queste, è passata alla storia quella del numero di maggio del ‘69 con Andy Warhol che precipita in un barattolo di Campbell Soup: prodotto icona del movimento pop art del tempo.
Arte e pubblicità si fondono in un connubio sempre più forte al punto da confondersi l'una nell'altra: l'arte entra nella pubblicità e, alcune volte, la pubblicità diventa arte, grazie alla genialità di menti creative, proprio come quella di George Lois.
7UP: The Uncola
Agenzia: JWT
Vi ricordate quando la 7UP fu chiamata The Uncola (non-cola)? Il prefisso negativo fu aggiunto dall’agenzia JWT per conferire quel pizzico di sfrontatezza ed audacia utile a posizionare la 7UP come alternativa alla celeberrima Coca-Cola.
Chi beveva la 7UP Uncola era fedele a sé stesso e sfidava lo status quo dell’epoca, in linea con i movimenti giovanili in cerca di pace, amore e libertà.
Coca-Cola: Storia Alternativa
Agenzia: McCann-Erickson
Come sarebbe cambiata la storia se Napoleone Bonaparte, la Regina Maria Antonietta, Giulio Cesare ed altri importanti, quanto sfortunati, personaggi storici avessero bevuto Coca-Cola? Molto probabilmente sarebbe andata meglio!
Napoleone Bonaparte, ad esempio, non si sarebbe rammaricato di essere stato mandato in esilio sull’isola d’Elba sapendo di trovare una bella scorta di Coca-Cola fresca a sua disposizione. E’ quanto viene comunicato nella campagna pubblicitaria ideata nel ’69 dall’agenzia McCann-Erickson dall’headline, intrigante e ad effetto, “Things would have gone better with Coke”.
McDonald’s presenta il Big Mac
L’hamburger più famoso al mondo ha fatto la sua comparsa proprio nel 1969. McDonald’s presenta il Big Mac al grande pubblico con una pubblicità semplice ed immediata. Non si tratta di un banale panino, ma di un vero e proprio pasto o, come pensano in molti, un attacco di cuore travestito da hamburger!
Pepsi: Big Town USA
Agenzia: New York
Il 1969 segna un cambiamento importante nella strategia pubblicitaria della Pepsi. Si ha l’avvento della Pepsi Generation la cui forza trainante sono i giovani e il loro stile di vita.
“You've Got a Lot to Live, Pepsi's Got a Lot to Give" celebra l'amicizia e il sentimento tra persone di diverse etnie. La dicotomia “Live/Give” è espressione di una nuova consapevolezza, riflesso degli eventi importanti di quegli anni che diventano parte integrante della pubblicità.
La campagna girò dagli anni Sessanta fino agli anni Settnta, come testimoniato dal centro archivi del museo nazionale della storia americana.
Alka Seltzer: Mamma Mia!
Agenzia: Doyle Dane Bernbach
La Doyle Dane Bernbach, una tra le agenzie pubblicitarie più importanti al mondo, sorge a Madison Avenue: strada da sempre sinonimo dell’advertising industry e sede dell’agenzia (di fantasia) Sterling Cooper della serie.
Ed è proprio la DDB a realizzare, nel 1969, il miglior spot TV dell’Alka-Seltzer. L’effetto sorpresa tiene viva l’attenzione dello spettatore che, in un primo momento, è convinto di assistere ad una pubblicità di un sugo per pasta, fin quando vede il protagonista dello spot che non ce la fa più ed ha bisogno di prendere un Alka-Seltzer per continuare a mangiare (e a recitare).
Don Draper diceva: “la pubblicità si basa su un'unica cosa: la felicità. E sapete cos'è la felicità? La felicità è una macchina nuova, è liberarsi dalla paura, è un cartellone pubblicitario che ti salta all'occhio e che ti grida a gran voce che qualunque cosa tu faccia è ben fatta, e che sei ok”.
Secondo voi, quanto dell’advertising del periodo in cui è ambientata la settima stagione di Mad Men sopravvive ancora oggi?