Buone notizie per il patrimonio culturale dell'umanità: il Vaticano ha annunciato di aver trovato un partner importante per il programma di digitalizzazione dei manoscritti della Biblioteca Apostolica, conosciuta anche come la "Biblioteca dei Papi".
La NTT Data Corporation, azienda tecnologica giapponese, si occuperà della prima fase del lavoro e digitalizzerà 3000 manoscritti entro il 2018. Il costo? Circa 18 milioni di euro. L'azienda impiegherà 50 persone (italiani e giapponesi).
Il progetto complessivo è più ambizioso: digitalizzare l'intero patrimonio della Biblioteca, valutato in 82000 manoscritti per un totale di 41 milioni di pagine.
Nella prima fase la NTT digitalizzerà pezzi come il Virgilio Vaticano, codice del 400 d.C. e un manoscritto atzeco del XV secolo,
giusto per far capire di che tesori stiamo parlando.
Durante la conferenza stampa di presentazione, entrambe le parti hanno espresso soddisfazione: "Abbiamo accolto volentieri la collaborazione di NTT Data per favorire l'ulteriore sviluppo del progetto di digitalizzazione dei manoscritti" ha detto monsignor Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca. "Siamo lusingati di prendere parte a questa iniziativa storica, voluta dalla Biblioteca Apostolica Vaticana per preservare tesori di inestimabile valore per l’umanità" ha ribattuto Toshio Iwamoto, CEO di NTT Data.
L'azienda garantirà alta definizione dei documenti e sicurezza dei dati. Inoltre, le applicazioni saranno a risparmio energetico.
Completano il tutto un'interfaccia user-friendly, gestione dei metadati e algoritmi di ricerca ottimizzati.
Questo processo di digitalizzazione dei manoscritti del Vaticano segue le iniziative ufficiali in ambito "digital" degli ultimi anni: l'apertura degli account Twitter (Vatican.va e Pontifex) e l'utilizzo delle app ufficiali per smartphone (PopeApp, Vatican.va e quelle per l'evento della Canonizzazione) su tutte.