Noi siamo in vendita. TUTTI.
Lo sapevate, vero?
Ma non è che lo siamo da oggi. Lo siamo da sempre.
Si era già in vendita in epoche passate: le vesti, la famiglia, la posizione dell'abitazione. Poi i cappotti importanti, il calesse con il tuning, gli occhiali eccentrici, i primi a essere nei grattacieli. I telefoni a mattoncino, la spider, la casa al mare, quella in montagna. I locali esclusivi, i circoli, le liste, la business class.
Le vip lounge!
Tutto per dire PRENDI ME! GUARDA ME!
Le foto profilo esistono da una vita ma non c'era un posto per esibirle a tutti.
Facebook è solo una scorciatoia, Instagram un viadotto di interessi via immagini.
Proporre una migliore immagine di sé stessi è insito nel genere umano, o nasconderla a seconda delle esigenze, è quello che nel commercio si fa da sempre, è quello che fanno i brand da quando esistono, e i brand sono fatti di persone.
"Ma quello fa il figo, ma quella fa la zoccola! Ma quello non è così, ma quella non è così BONA!"
Chi se ne fotte. Tanto è il prodotto finale che dice la verità, come nel commercio così nella vita sociale. La realtà vende a discapito di ogni promozione.
Ho solo due domanda da fare.
1) Cosa è peggio? Cercare di darsi un'immagine migliore su un social network o avere un comportamento nella vita di ogni giorno che non corrisponde a quello interno?
2) E se quello che vogliamo far vedere sui social ci spingesse a diventare persone migliori di quelle che pensiamo di essere?
Non è un giudizio il mio, ma un'evoluzione di pensiero.
Sei quello che posti, e anche se non lo sei lo diventerai.
Zuckerberg, you did it again.
Buon lunedì e mi raccomando, quando la tipa di turno vi accetta l'uscita al cinemino, fate le brave persone.
Fate lo scontrino.
Statemi bene e fatevi un sacco di #selfie, che mamma non si dispiace.
L'Agnello.