Dall’inizio dell’anno abbiamo assistito sul web e in particolare sui social network a diversi casi di maleducazione digitale.
Bersani e la sua pagina Facebook, presa d’assalto da agguerriti critici dopo l’emoraggia cerebrale che ha colpito l’ex segretario del Partito Democratico; David Di Tivoli, noto twittero, insultato per le sue origine ebraiche; in ultimo, l’incitazione allo stupro sulla pagina di Beppe Grillo.
Intendiamoci: quest’articolo non vuole essere uno spot a favore di una forza politica piuttosto che di un’altra. Crediamo che, scavando nei mesi e nei vari spazi, episodi simili si possano trovare da ambo le parti, espressione del “favore” a un partito specifico, una squadra di calcio, un brand.
Cosa ci sta capitando, per reputare normale minacciare di morte o incitare alla violenza? Forse è ora di cambiare il web, tutti insieme.
Riprendiamoci il web
Episodi che possiamo considerare come una cartina di tornasole di cosa sta diventando il nostro paese. Indignarsi va bene, ok: ma cosa si può fare per invertire questa tendenza?
I social media sono uno strumento oggi al massimo della propria espansione: l’idea è provare a innescare un cambiamento partendo proprio da qui.
Vogliamo insomma offrire il nostro contributo, tutti insieme, per cercare di migliorare la Rete.
Un Manifesto per riportare la Netiquette al centro del dibattito e rendere l’educazione e il rispetto verso gli altri utenti la condizione essenziale per vivere negli spazi digitali.
Come realizzarlo? In diversi step.
1. Raccogliamo le idee
Attraverso NinjaMarketing.it racconteremo esperienze, pareri, idee per capire l’importanza di non “sporcare” il web riempiendolo con contenuti aggressivi e violenti: esperti di community management, responsabili marketing di aziende e direttori creativi di agenzie, ma anche psicologi e sociologi, giornalisti e scrittori. Questa raccolta di articoli andrà a formare una sorta di base esperienziale per capire quali possono essere le regole di comportamento, ma anche le contromisure da prendere per isolare eventuali atteggiamenti sbagliati.
Per proporre il vostro contributo, farvi intervistare e raccontare la vostra esperienza, potete scrivere a stopwebviolence@ninjamarketing.it. Non ci sono limiti, quindi fatevi avanti!
2. Sviluppiamo una piattaforma
Non solo esperti, però. Perché cambiare la Rete è compito di tutti: quindi anche vostro!
Attraverso i social network raccoglieremo le vostre opinioni: come limitare i maleducati? Cosa fare in caso si trovi un gruppo o una discussione dove si inciti alla violenza? Vogliamo chiedere al governo di promulgare una legge per inasprire le pene verso gli “aggressori digitali”? Diteci la vostra. Tutte le vostre idee serviranno per stilare il Manifesto. Dove inviarci i contributi? Via email, certo. Ma soprattutto sui social network, Facebook, Twitter e Instagram soprattutto. Per contraddistinguere i vostri contributi usate l’hashtag #stopwebviolence.
3. Scriviamo!
La sintesi dei materiali raccolti diventerà il Manifesto, uno dei contributi che la #RivoluzioneCreativa porterà con sé.
Quanto tempo ci diamo? Un mese. La scadenza per offrire il vostro contributo è il 15 marzo. Vogliamo avere una bozza di Manifesto da condividere e far approvare alla Rete, ad aprile. Ce la possiamo fare se lavoriamo insieme!
In Islanda l’utilizzo del web ha portato alla scrittura della Costituzione (ne parlammo anche nel post L’Islanda riscrive la costituzione con il popolo dei social media). La dimostrazione concreta che cambiare le cose usando gli strumenti che abbiamo si può.
Non possiamo cambiare i palinsesti televisivi togliendo urla, risse, programmi trash e la distruzione dell’immagine del corpo umano, in primis quello femminile: però possiamo cambiare Internet, questo sì. Basta essere uniti.
Il Manifesto sarà il primo passo per migliorare il web: perché Internet è di tutti, e proprio perché di tutti può diventare un veicolo di crescita per tutta la società.
Sarete con noi?