E' da qualche tempo un fenomeno virale l'arte dello spagnolo Joan Cornellà. Nato a Barcellona nel 1981, l'illustratore e fumettista si contraddistingue per uno stile splatter, cinico, privo di qualsiasi lieto fine e particolarmente provocatorio.
Autore di opere come Abulio (ed. Glenat), Fracasa Mejor e poi Mox Nox (Bang ediciones), Cornellà ha iniziato a lavorare come illustratore della sezione "attualità" della rivista El Jueves.
Affinando pian piano il suo stile, pulendolo e svuotandolo di ombreggiature e dettagli e arrivando infine a togliere ai suoi personaggi il dono della parola, è giunto a sviluppare lo stile che caratterizza la sua ultima opera, Mox Nox appunto, le cui illustrazioni spopolano su Facebook.
La morte, onnipresente nei suoi disegni, i colori brillanti e gli sguardi fissi dei suoi personaggi che tolgono loro umanità, e quindi impediscono al lettore di provare compassione, determinano un caratteristico stile immediato e pungente che dona a queste vignette immediato social-appeal.
Le sue vignette si possono descrivere quasi come uno storyboard, di una breve vicenda che, però, non si chiude mai con un lieto fine e che, nonostante questo, fa ridere.
Cosa determina però la loro viralità?
Partiamo prima di tutto dalla piattaforma nel quale questo fenomeno si è diffuso: Facebook.
Il social network ha visto, negli ultimi anni, un progressivo mutamento della forma dei propri contenuti. Se in origine si delineava come una piattaforma con la quale "vetrinizzare" la propria quotidianità oggi è forse più giusto parlare di pubblicizzazione della stessa.
Come ogni pubblicità che si rispetti il messaggio deve essere chiaro, conciso con una facile prima lettura, ma dal significato pluri-interpretabile.
I post degli utenti, come gli i payoff pubblicitari, si chiudono spesso in poche righe e l'introduzione degli hashtag e degli emoticon, a riassumere lo stato d'animo, ha reso sempre più facile essere brevi e concisi risultando comunque chiari.
Le illustrazioni dell'artista catalano si inseriscono alla perfezione all'interno di questo nuovo stile di scrittura social (anche su Twitter). Il cinismo infatti spopola sui social network, senza risparmiare nessuno, risultando così uno degli atteggiamenti più "condivisi".
Brevi, provocatorie, dal tratto lineare e molto colorate, queste vignette si stanno diffondendo, condivise sia tramite il profilo e blog dell'artista, ma anche diffuse da pagine che fanno della satira e della provocazione il loro tratto distintivo.
La facilità nella loro prima lettura, che fa soffermare sui tratti più splatter (sangue, secrezioni, etc...), si accompagna ad una seconda, o anche terza, lettura da parte degli utenti.
Il paragone con la pubblicità viene suggerito dalle stesse parole dell'artista in un'intervista recentemente rilasciata:
"Col fatto che sono mute, le mie vignette hanno una lettura più rapida, istantanea quasi quanto uno spot pubblicitario. Ma la gente solitamente non interpreta subito le mie vignette ed allora torna a guardarle. Molta gente mi dice addirittura che le osserva in un modo ipnotico, ride pur non capendone bene il senso. Altri vedono significati nascosti dei quali nemmeno io sono cosciente."
Il successo di Cornellà sta forse proprio nell'ultima frase, il suo talento si esprime perfettamente in linea con lo stile necessario per essere notati oggi. Le sue opere sono quindi perfette per il qui e ora 2.0, fanno ridere e soprattutto fanno pensare, attività che oggi sembra essere sempre più delegata ad altri device, in favore della rapidità e dell'immediatezza.
Noi vi consigliamo di seguirlo e di farvi provocare!