Era il 1971, quando Ray Tomlinson installò su ARPANET un sistema in grado di scambiare messaggi fra le varie università. Oltre 40 anni dopo, l’email è ancora uno degli strumenti più utilizzati sul web, quindi è importante per le aziende tenerlo d'occhio, conoscerne le potenzialità e scoprirne le evoluzioni per il proprio business.
È per questa ragione che MailUp, da anni esperto nella gestione di campagne di direct email marketing, presenta la terza edizione di Email Marketing Statistics, l’osservatorio statistico sul mondo dell’email marketing.
L’analisi è basata su un campione di quasi 12 miliardi di messaggi annuali inviati attraverso la piattaforma (69% newsletter,30.8% DEM, 0.2% transazionali), e offre una panoramica sulle diverse strategie di emailing e benchmark settoriali.
Le attività di email marketing si differenziano in base al settore di appartenenza e alla tipologia di business dell’azienda, motivo per cui per la ricerca di MailUp sono stati selezionati 28 settori di attività commerciali raggruppando, al loro interno, sotto-categorie
affini.
La ricerca include le percentuali di apertura per settori merceologici, la classifica dei client di posta più diffusi, i risultati dell’indagine sui tempi di lettura dell’email, i dati sulla reattività dell’email nel mondo.
Chi si occupa di marketing e comunicazione, sa bene che dati di questo tipo di informazioni sono indispensabili per individuare la strategia migliore per raggiungere i propri obiettivi: aumentare il traffico sul sito, far crescere il numero di iscritti nel proprio database, rafforzare la brand awareness, favorire l’acquisto, nutrire la relazione e informare gli stakeholder.
Quindi, cosa bisogna assolutamente sapere?
Oltre il 30% delle email viene ormai letta su smartphone o tablet.
Per questo motivo è bene creare template responsive in grado di adattare più variabili alle dimensioni dello schermo (larghezza delle
tabelle e dimensione dei caratteri), e organizzare i contenuti anche per la visualizzazione su mobile.
DEM o Newsletter?
La newsletter ottiene le percentuali di OR e CTR più alte, probabilmente perché gli utenti preferiscono ricevere messaggi con contenuti informativi rispetto alle promozioni pubblicitarie. Le DEM risultano più efficaci solo se inviate a segmenti ben profilati.
Click through rate e click-to-open-rate.
A cosa serve mandare un messaggio se non viene nemmeno aperto?
Le email più aperte nell’ambito B2B sono quelle provenienti da banche ed assicurazioni perché propongono un contenuto altamente personalizzato. Il coinvolgimento dei destinatario sembra quindi essere la strategia vincente.
I dati estrapolati mostrano un range di CTOR abbastanza ampio, segno di buona reattività da parte degli utenti. Tenendo conto che il CTOR rappresenta il rapporto di clic sulle aperture, una percentuale bassa può indicare: la presenza di contenuti ritenuti poco interessanti per i fruitori dell’email, un messaggio che si esaurisce senza la necessità di interazione da parte dell’utente o una scarsa profilazione dei destinatari.
E i social network?
Se vi occupate di email marketing non guardare ai social network come ad una minaccia, bensì come ad un’opportunità. La condivisione di un’email sui social network è un sistema efficace, e a costo zero, per incentivare la diffusione virale del contenuto e ottenere di conseguenza maggiori visualizzazioni della propria campagna.
Le abitudini degli utenti e i trend ti permettono di anticipare gli scenari e di cavalcar con successo il cambiamento, quindi per scoprire altre interessanti informazioni sullo stato dell’email marketing, ti invitiamo a scaricare (gratis) l’Osservatorio statistico 2013 di MailUp!