Qualunque sia il tipo di evento al quale devi intervenire, una conferenza, un evento di networking, un meeting di lavoro, ricorda che i primi secondi sono essenziali per presentare se stessi, catturare l'attenzione e rendere interessante il messaggio che vuoi comunicare.
Per questo è necessario dedicare una particolare cura all'introduzione dell'argomento.
Molti imprenditori puntano tutto su un orecchiabile "elevator pitch" che, nel tentativo di risultare interessante, può non trasmettere con forza il messaggio che si vuole comunicare.
E' quindi assolutamente necessario riuscire ad ottenere una ottima prima impressione in grado di colpire l'ascoltatore, senza però sembrare "finto", con uno slogan costruito e artefatto.
Il consiglio è quindi abbandonare la costruzione e la strategia dell'elevator pitch per comunicare meglio avvalendosi degli strumenti di base e dei principi fondamentali della comunicazione. L'elevator pitch non è mai stato, probabilmente, il modo migliore per iniziare una esposizione.
Ecco alcuni consigli per calamitare l'attenzione già dall'introduzione.
1) Rilassati e focalizza gli obiettivi
Non c'è nulla di sbagliato nel cercare di impressionare il pubblico, in modo da conquistare nuove partnership e nuovi clienti, ma è importante usare le giuste strategie con tranquillità. Se giri per la stanza lasciando cadere biglietti da visita, difficilmente otterrai un grande impatto. E' decisamente più importante concentrarsi sulle relazioni da costruire, su rapporti che possano essere produttivi e finalizzati alla vendita. Inutile, dunque, sparare nel mucchio sperando di pescare qualcosa.
Suggerimento: Cerca di procurati in anticipo una lista degli invitati all'evento a cui devi partecipare. In questo modo sarà semplice organizzare i propri sforzi e le strategie adatte in relazione alle persone che si desidera incontrare e coinvolgere.
2) Parlare di meno, ascoltare di più
A volte, quando si inizia un discorso per presentare se stessi, si può essere un po' nervosi, incespicando con le parole, balbettando.
In questo modo si trasmette una sensazione di incertezza e insicurezza che non agevola affatto la presentazione del proprio "personal branding".
Punta sulla semplicità: è decisamente meglio che siano altri a porre delle domande a cui possiamo rispondere in maniera diretta, senza confusioni e incertezze. Devi valorizzare i fatti: "lavoro nel settore immobiliare" - "sono un web designer" - "mi occupo di digital marketing".
Suggerimento: prenditi una pausa e aspetta che siano altri a farti delle domande alle quali dare giuste e concrete risposte. E' una conversazione, non un monologo!
3) Stimola curiosità in chi ti ascolta
Mentre si è concentrati sulla esposizione di un progetto, si corre il rischio di dimenticare che non siamo gli unici operatori in quel mercato. Assolutamente necessario è essere pronti a rispondere alle domande che seguono la nostra esposizione, circa le nostre competenze o la nostra attività. Il tuo modo di comunicare deve stimolare questa interazione stuzzicando la curiosità di chi ti ascolta.
Suggerimento: Fornisci i giusti input iniziali al tuo pubblico, frammenti di informazione chi spingano a saperne di più su chi sei, quello che fai e in che modo lo fai.
Per ottenere questo risultato, devi essere agevolmente in grado di rispondere a queste domande:
Quale effettivo vantaggio fornisci ai tuoi clienti?
In che modo incide il tuo operato sul prodotto o settore di cui ti occupi?
Cosa cambia nell'azienda che si è affidata ai tuoi servizi e prodotti?
Qual è la tua mission? Che messaggio vuoi comunicare attraverso il tuo lavoro?
Questo modo di dialogare è decisamente più colloquiale rispetto al tradizionale e striminzito elevator pitch. Inoltre ha il vantaggio indiscutibile di trasmettere alcune informazioni importanti sulla tua attività, cioè:
Quello che fai
Chi sono i tuoi clienti
Quali risultati possono raggiungere i tuoi clienti grazie al tuo lavoro
Quando ci si sente sicuri dell'efficacia della propria presentazione personale, è più facile concentrarsi sulla costruzione di rapporti e partnership in totale tranquillità.
Dall'articolo di DENISE MOONEY
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