Continuiamo a conoscere i docenti del Ninja Master Online in Digital Strategy & Social Media Communication, altrimenti noti come il Digital Dream Team. Questa volta è il turno di Giovanni Cappellotto, docente del modulo in E-Commerce (come progettare e gestire uno store online), con cui mi sono confrontata per darvi un'anteprima degli argomenti che tratterà nelle sue ore di lezione.
Ecco la nostra intervista: augurandovi una buona lettura, vi ricordo che lo sconto Early Booking è valido sino al 4 novembre 2013.
Dici di te che sei un “Fan dell’acqua calda e della ruota” : cosa intendi con questa definizione?
Le cose semplici sono quelle che funzionano meglio. Voglio dire: vendere è un’arte da sempre, sempre la stessa cosa da migliaia di anni. Vendere e comprare è una cosa che distingue gli uomini dagli animali...è come il pollice opponibile! Dunque, è esattamente un’attività sociale, ed un’arte. Come tutte le attività sociali esistono da sempre e contraddistinguono l’attività umana, le regole fondamentali sono sempre le stesse: trattare bene i clienti, esporre bene la merce, avere il giusto prezzo, ma soprattutto vendere le proprie promozioni.
Si può declinare il tutto in senso E-commerce: un bravo venditore vende bene in un negozio fisico, in un mercato ambulante e vende bene online. Non sono le macchine che vendono, non è il computer che vende, non è un software che vende. Quando mi trovo di fronte aziende che mi dicono: è meglio Prestashop o Magento. Io dico: puoi farmi nomi di 20 software per fare vendita, in realtà dietro un buon software ci devono comunque essere delle persone umane, che espongono la merce, la mettono in evidenza! Perché ci sono negozi che funzionano meglio a parità di piazza? Ci sono negozi che funzionano meglio, perché le persone che li gestiscono sono in grado di gestire efficacemente merce e clienti.
Cosa dovranno aspettarsi i nostri Ninja dal tuo modulo? Quali competenze acquisiranno?
Nel primo blocco tratterò la definizione di un modello di business. Attenzione, non parlerò di business plan. Io sono contrario ai business plan, credo siano delle figure statiche che vanno bene per realtà statiche. Quello che funziona sul web è un modello di business dinamico.
Fondamentalmente, come si costruisce un modello di business? Cosa devo analizzare per capire il mio modello di business? Quanto devo incassare perché valga la pena fare qualcosa? Parlando di soldi, non parliamo di divertimento: se sbagli, rischi di sbagliare tragicamente. Il 70% degli e-commerce chiude dopo un anno: in fondo è una buona notizia, hai il 70% di possibilità di fare una cosa che non funzionerà mai!
Nel secondo modulo, invece illustrerò come si imposta un’attività di vendita che abbia successo. Indipendentemente dalla piattaforma, come devo fare in modo che il mio prodotto emerga sugli altri, e quali sono le caratteristiche che devo seguire per agganciare il cliente e trascinarlo velocemente all’ acquisto.
Potresti darci un assaggio delle case history che presenterai?
Riguardo le case-history, posso farti due esempi che approfondirò. La prima riguarda un’azienda vinicola che vende un unico prodotto, prosecco, declinato in 30 etichette diverse. Tu puoi chiamarlo millesimato, extra-dry o in altri modi, ma fondamentalmente è sempre lo stesso prodotto. Dunque, come fare a fare vendite con un unico prodotto? Come profilare il cliente all’ interno di un’e-commerce di piccole dimensioni? Come costruire un modello basato sul ciclo di vita del cliente?
Il secondo invece è un caso più complesso. E’ un’azienda con 400 punti vendita in tutta Europa, produce 2,5 milioni di camice l’anno ed apre 5 e-commerce in diversi paesi europei. Come gestire l’e-commerce a fianco di una rete commerciale esistente e far lavorare di più anche la rete esistente? Come non creare conflitti ed integrare la vendita online e la vendita offline?
Come vedi il futuro dell’e-commerce in Italia? Potresti farci una panoramica veloce su sfide da affrontare ed opportunità da cogliere?
Il futuro lo vedo interessante: le persone sono sempre più collegate alla rete, utilizzano sempre più gli strumenti per informarsi sui prodotti. Vista la particolare conformazione della distribuzione in Italia, che vede molta piccola distribuzione e molta grande distribuzione che funziona molto bene in alcune aree del paese è completamente diversa dalla situazione in Germania o in Inghilterra. Io credo che la cosa più interessante in Italia sia la miscelazione tra online ed offline, e questo potrebbe essere molto più avanti rispetto agli altri paesi.
Fra cinque anni ci saranno la metà dei negozi che esistono adesso: la metà che rimane sarà completamente diversa. L’e-commerce è un meccanismo che integrerà le attività di acquisti online con gli acquisti offline. Anche i centri commerciali adotteranno e-commerce alimentari, è un progetto a cui sto lavorando.
Knowledge for Change!
Be Ninja!