E' notizia di pochi minuti fa, annunciata direttamente dalle due società, che l'agenzia francese Publicis e l'americana Omnicom daranno via ad una fusione destinata a rivoluzionare il mondo dell'advertising.
L'accordo è stato comunicato solo in data odierna con una trattativa svoltasi in gran segreto tanto che, sia negli ambienti interni che tra le società concorrenti, in molti avevano manifestato un certo scetticismo rispetto alle indiscrezioni circolate negli ultimi mesi.
La nuova società (che sarà quotata in Borsa sia a Parigi che a New York N.d.R.) sarà una perfetta fusione alla pari nella quale management ed azionisti svolgeranno il medesimo ruolo che hanno sostenuto sino ad oggi. Maurice Levy e John Wren, amministratori delegati delle due holding, saranno i nuovi co-amministratori di questo colosso finanziario il cui capitale si aggirerà attorno ai 30 miliardi di Euro.
Inutile dire come una operazione di questo genere abbia una portata su scala globale, la WPP, che sino ad ora era considerata a ragion veduta la capolista nelle società che si occupano di com. e pubblicità, potrebbe dover fare i conti con questa nuova realtà dal potenziale fatturato di 20 miliardi di euro annui, contro gli 11 messi insieme dalla Wire & Plastic Products nel 2012.
Numeri davvero fuori scala per tutti. Eppure da più parti già si sollevano possibili casi di eccesso di potere di mercato in cui la nuova società Franco-Americana potrebbe incappare di qui a breve, con possibili interventi delle istituzioni di Antitrust a garanzia del libero mercato.
Ma al di là delle questioni prettamente economico-finanziare, ciò che ci preme sottolineare è come, da questo accordo, potrebbero nascere delle conflittualità tra alcuni clienti che sino ad oggi hanno fatto gestire le proprie attività di comunicazione dalle due società sino ad oggi concorrenti: Pepsi e Coca Cola ad esempio, un tempo gestite l'una da Omnicom e l'altra da Publicis!