Molto probabilmente ognuno di voi Ninjetti sarà entrato almeno una volta in un punto vendita Ikea. Al suo interno sono allestiti diversi "mini appartamenti" che permettono di far fare esperienza ai clienti di una delle promesse del brand svedese: arredare con stile la propria casa, anche con poco spazio a disposizione. Questo concept si è trasformato nell'ultimo spot di Ikea dal titolo "One Room Paradise Music Video", in cui il monolocale è in effetti una casa delle bambole con la quale una bambina sta giocando.
Una piccola storia moderna raccontata in forma di musical, in cui una giovane mamma single vive felice con il figlio nel piccolo appartamento arredato Ikea. Una scelta comunicativa più che apprezzabile (dopo il caso di qualche mese fa della donna cancellata dalla versione araba del catalogo) e in linea con le campagne del brand a favore delle unioni gay, ad esempio. Piacevole finché non mettiamo a fuoco alcuni particolari che molti utenti, nei commenti in coda al video, hanno descritto come piuttosto inquietanti.
A prescindere dal poco piacevole effetto "maschera di plastica" sugli attori, come sottolinea AdWeek nel corso di quello che dovrebbe essere un gioco di fantasia di una bambina vediamo il bimbo-bambolotto portare la colazione a letto alla madre dopo che lei è rincasata a tarda notte dopo un'uscita con gli amici. Tutto ciò mentre sul sottofondo Elayna Boynton, in una cover di Aretha Franklin, canta a proposito del creare una "one room paradise" con l'uomo che ama.
Una mamma-bambola molto "Barbie Girl", trendy e di rosa vestita, che ha effettivamente creato più inquietudine che voglia di andarsi a comprare un divano negli utenti che hanno commentato. Questo spot ha risvegliato nella nostra mente gli scatti di Sarah Haney di cui ci ha parlato la Ninja Kumiko.
A fianco dei video afferenti alla campagna istituzionale "Basta poco", che aveva creato un sentiment più che positivo in rete, il dipartimento inglese di Ikea da qualche mese sta portando avanti una strategia di comunicazione di stampo ironico (ricordate i nani da giardino?) che forse rischia di staccarsi troppo dalla brand image e non essere compresa. Voi che ne pensate?
Credits:
Agency: Mother, London
Director: Megaforce
Production Company: Riff Raff
Producer: Cathy Hood
Agency Producer: Ellie Gibb
Colour Grading: Paul Harrison
Flame: Judy Roberts
Post Producer: Justine White
VFX: Finish & Mathematic
Editor: Joe Guest @ Final Cut