La crisi economica, il boom delle startup e l'accelerazione dei tempi di reazione imposti dal web alle aziende, hanno senza dubbio aperto la strada a una serie di interessanti innovazioni nel management che hanno permesso di superare alcune logiche del passato come la ricerca ossessiva del vantaggio competitivo o della massimizzazione del valore per gli shareholder.
Lo stesso dicasi della delocalizzazione a tutti i costi, che in molti casi ha dimostrato di portare benefici reali solo nel breve periodo, risultando in una massiccia perdita di competitività nel lungo periodo.
I nuovi paradigmi del management prevedono nuovi trend che si stanno già affermando e che proveremo a riassumere.
1) Il potere è passato dalle aziende ai clienti
La diffusione capillare di internet ha spalancato le porte a un volume incredibile di informazioni dalle quali ogni persona può attingere prima di fare un acquisto. Ci si può informare consapevolmente e scambiarsi opinioni con altre persone. In un quadro del genere il potere non è più nelle mani delle aziende che devono passare dalla logica della massimizzazione del profitto a quella della massimizzazione della soddisfazione del cliente.
2) Dal controllo dei dipendenti all'ispirazione dei dipendenti
I dipendenti non sono più percepiti come individui da controllare a tutti i costi redigendo report sulla loro efficienza. Il trend che emerge è quello di lasciarli liberi di auto-organizzarsi e di ispirarli affinché possano sperimentare, esplorare e collaborare tra di loro. Non a caso si stanno affermando rapidamente sistemi di organizzazione orizzontali.
3) Dall'economia tradizionale a quella creativa
Come accennato, i pilastri del management degli ultimi decenni sembrano crollare per lasciare il posto a nuovi principi. Il vantaggio competitivo e la catena del valore lasciano spazio all'innovazione continua e alla trasformazione che insieme alla soddisfazione dei clienti inaugurano la stagione dell'economia creativa di cui Apple, Amazon e Zara sono da anni pionieri e che non intendono rallentare in nessun modo la loro continua ricerca di nuovi equilibri.
In conclusione risulta agevole notare come il singolo fattore che governa le reazioni delle aziende è la velocità. La velocità con la quale piccole startup riescono nel giro di poche settimane a creare prodotti che fanno la concorrenza ai big; la velocità con la quale le persone riescono a trovare sul web informazioni e recensioni sui prodotti che le aziende pubblicizzano; la velocità con la quale si passa dall'idea all'esecuzione senza dover fare escalation sull'intero organigramma e passare per lunghe ed estenuanti policy aziendali.
Chi si adatta alla velocità sempre maggiore sopravvive e chi continua a operare secondi i vecchi principi del management arranca, o nel peggiore dei casi cede il passo.
Questo spiega perché aziende come Kodak non abbiano intrapreso in tempo il passaggio da pellicola a digitale. Non perché l'azienda ha seguito idee sbagliate di management, ma proprio perché ha seguito quelle tradizionali.