Sta girando tantissimo in Rete e raccogliendo le reazioni di migliaia di utenti colpiti dalla sua potenza espressiva: "Pub Loo Shocker" è l'ultimo spot di sensibilizzazione contro l'alcool alla guida del Dipartimento dei Trasporti inglese, realizzato da Leo Burnett London. Sebbene concentrata in soi 52 secondi, al sua sceneggiatura è probabilmente una delle più forti pensate per questo genere di comunicazione.
Girato utilizzando angolazioni e telecamere che fanno pensare allo spettatore di trovarsi di fronte alla registrazione di una telecamera di sorveglianza di un locale, lo spot crea subito un efficace presupposto di verosimiglianza, preparatorio alla scena centrale, simile a quelli utilizzati nei più famosi blockbuster di genere horror degli ultimi anni.
Premessa scenica ed emotiva che viene subito soddisfatta: quando i tre uomini, entrati nei bagni del locale, si avvicinano allo specchio, il manichino di una donna impatta bruscamente contro lo specchio, che si frantuma con un fragore violento e genera in chi sta guardando più di una palpitazione.
Il filmato sembra inserirsi di diritto in quel filone comunicativo che viene chiamato "prankvertising" (di cui Massimo Sommella ci ha parlato nel suo post "I brand che amano prendersi gioco dei consumatori") in cui i brand (o come in questo caso enti od associazioni) insceriscono dei soggetti inconsapevoli in frame finzionali che diventaranno intrattenimento per chi vedrà online il montaggio. Questa volta però i protagonisti sono tre attori, adeguatamente istruiti e preparati.
Precauzione assolutamente necessaria, se pensiamo che già in occasione della recente iniziativa di Nivea ("Nivea testa la resistenza allo stress dei viaggiatori")in molti avevano sottolineato la possibilità che ad essere coinvolte avrebbero potuto essere persone di salute debole e facilmente impressionabili o messe in difficoltà.
Cosa ne pensate di questa iniziativa e della scelta di un registro così forte? Pensate sia efficace nel lungo termine?
Credits:
Creative agency: Leo Burnett
Copywriter: Phil Deacon / Sabina Kelly
Art director: Phil Deacon / Sabina Kelly
Creative Directors: Tony Malcolm, Guy Moore
Executive Creative Director: Justin Tindall