Diventare mamme è uno dei momenti più belli nella vita di una donna anche se non sempre è possibile vivere questa esperienza con la giusta spensieratezza. La maternità, infatti, troppo spesso ci mette davanti ad una difficile scelta: la carriera o la famiglia?
Un recente studio dell'Università Bocconi ci mostra la relazione esistente tra maternità e occupazione femminile nell'Eurozona e evidenziando la necessità di invesire su su questi due aspetti per favorire la ripresa economica.
Il circolo virtuoso della crescita
Dalla ricerca emerge una relazione positiva tra la propensione della lavoratrici a fare figli e il tasso di occupazione nella maggior parte dei paesi europei, in Italia invece si assiste alla tendenza inversa: le mamme fanno fatica a conciliare il carico familiare con il lavoro.
Questo ovviamente dipende molto da fattori legati cultura e allo stile di vita sella nazione. La diversa concezione del ruolo delle madre, però, non può essere una alibi per accettare i dati negativi provenienti dal nostro Paese, soprattutto se la soluzione a questo problema sociale può portare anche ad una crescita economica.
Un aumento delle nascite, infatti, darebbe il via ad un circolo virtuoso di opportunità e crescita: aumentano i consumi e le richieste di servizi, con un incremento della produttività e di conseguenza anche del PIL.
Un aumento della produzione porta a livelli di occupazione più alti, quindi ulteriore sicurezza nel lavoro e maggiore stabilità economica, che in base ai risultati dello studio sono proprio i fattori che condizionano maggiormente la decisione delle famiglie di fare figli.
Yahoo lancia l'aspettativa di paternità
In un articolo dedicato al telelavoro vi abbiamo parlato delle critiche mosse contro il CEO di Yahoo, Marissa Mayer, per le sua scelta di riportare i dipendenti in sede.
Le più accanite contestatrici di questa novità erano proprio le donne alle quali il telelavoro permetteva di dedicarsi alla famiglia senza rinunciare alla carriera. La signora Yahoo è passata quindi per una donna spietata che non capisce le esigenze familiari anche per la scelta di concedersi solo due settimane di aspettativa per la sua recente gravidanza.
In questi giorni però pare si sia presa una grande rivincita annunciando nuove politiche a sostegno dei dipendenti che hanno figli.
Attraverso l'introduzione di bonus di 500 dollari per i neo genitori e dell'aspettativa per la paternità, senza contare il raddoppio di quella che spetta alle madri, la Mayer vuole spronare le donne ad occuparsi della carriera, incoraggiando l'uguaglianza tra i genitori.
Permettere anche ai padri di occuparsi della famiglia, infatti è un modo concreto per offrire alle donne la possibilità di poter scegliere il lavoro che desiderano e non l'unico che gli consente di essere madre e moglie.
Investire sulle donne
Marissa Mayer non è la sola a muoversi in questa direzione, anche una sua collega di di Facebook, Sheryl Sandberg, da sempre incita le donne a dedicarsi alla carriera.
Il fatto che siano due grandi donne a portare avanti queste teorie potrebbe essere considerato un comportamento di parte. Magari è così, ma abbiamo trovato alcuni numeri che dimostrano come investire sul lavoro femminile non solo porterebbe ad un aumento quantitativo dell'occupazione, ma anche di quello qualitativo .
Secondo le stime della Banca d'Italia, infatti, un obiettivo di occupazione femminile pari al 60% comporterebbe aumenti di produttività invariata pari al 9,2% (6,5% e si considera l'effetto depressivo della produttività). Si ipotizza inoltre che la parità di genere porterebbe ad un aumento del Pil pari al 13% ell'eurozone e del 22% in Italia .
Forse in Italia siamo ancora lontani da tutto ciò, siamo troppo impegnati nel cercare problemi che non esistono o puntare il dito contro chi non vuole risolverli, quando a volte per dare uno scossone al sistema basta partire da cose semplici, come una nuova vita!