E’ la grande settimana della marriage equality negli Stati Uniti. L'obiettivo è dare piena dignità ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. La Corte Suprema sta valutando questo spinoso tema e, come sempre, i cittadini a stelle e strisce seguono con fermento e partecipazione la vicenda. Internet ha dimostrato ancora una volta di rappresentare il veicolo perfetto per esprimere opinioni o prese di posizione.
Puntualmente le celebrity made in USA non hanno perso l’occasione per mostrare il loro punto di vista con lo scopo di aumentare la loro brand reputation. Così come le passate elezioni americane, numerosi VIP (o presunti tali) hanno mostrato pubblicamente il loro endorsement alla causa. Parecchi di loro si sono uniti ai supporter della marriage equality, postando il simbolo rosso dell’ Human Rights Campaign (HCR), uno dei più importanti gruppi che si battono in difesa dei diritti dei gay. Manco a dirlo, tale simbolo è diventato virale.
Anche le marche “vere e proprie” hanno iniziato a prendere posizione negli USA, in questa settimana così importante per i diritti civili. Di seguito vi presentiamo le manifestazioni più riuscite che alcuni brand hanno attuato durante questi ultimi giorni, senza dimenticare che nei mesi scorsi altri giganti si sono attivati in merito. Da sottolineare la scelta di Amazon che nel pubblicizzare il suo Kindle aveva puntato sul sorriso per comunicare la sua presa di posizione e Expedia con il suo spot dall'elevato tasso emozionale.
Absolut
Il marchio svedese della vodka sceglie il rosso, in riga con il trend utilizzato da tutti i supporter e lascia un messaggio secco. Ad onor del vero bisogna dire che non è la prima volta che Absolut supporta i diritti dei gay.Celeberrima fu la campagna che nel 2008 spingeva le persone al coming out, magari dopo aver bevuto un po’. Si sa, certe volte da ubriachi è più facile trovare il coraggio per dire quello che da sobri non si riesce proprio a dire.
Smirnoff
La rivale russa di Absolut non è di certo rimasta con le mani in mano. Il concetto di perfezione per ogni tipo di unione è rappresentato con due tipi di bicchieri diversi che servono lo stesso cocktail. Qualsiasi combinazione va bene. Chiaro e piacevole.
Starbucks
Anche Starbucks da sempre difende la parità del diritto al matrimonio per tutti. Da sottolineare l’intervento del CEO Howard Schultz che durante l’assemblea annuale degli azionisti ha letteralmente “sgridato” un investitore. Il disgraziato aveva sottolineato che il supporto di Starbucks ai matrimoni gay fosse stato una cattiva mossa per i profitti. Schultz lo ha invitato a vendere le proprie azioni poiché il sostegno dell’azienda verso la causa “wasn't about making money, but about the principle of diversity”.
Chanel
In Europa la francese Chanel ha detto la sua tramite il suo capo esecutivo, Karl Lagerfeld. L’idea nasce dal fatto di voler segnalare il supporto alla battaglia che Obama sta portando avanti a favore dei gay, oltre a sostenere l’ambiguità della legge francese per il matrimonio tra omosessuali. Il famoso stilista tedesco ha vestito due donne con identici vestiti nuziali. Il messaggio è tanto semplice quanto istantaneo. Chapeau!
Dove siamo diretti
Alex Brunori, Executive Creative Director di McCann Worldgroup, ha affermato in un’intervista rilasciata a Daniele Crocelle che la rotta è già stata tracciata. “Una volta era sufficiente comunicare la marca, poi si è passati a definire l’identità e successivamente la personalità della marca. […]La gente non solo si aspetta un dialogo, ma vuole sapere che ruolo ha la marca nella sua vita e come vuole comportarsi di conseguenza.”
Al di là delle sincere prese di posizione (che personalmente condivido), i brand prendono determinate decisioni per ottenere un risvolto positivo per la loro brand equity. Questo è incontestabile. Nello specifico, un recente sondaggio di ABC News suggerisce come l’81% degli under 30 statunitensi supporti i matrimony gay. Tutti i brand citati finora vedono proprio come target principale quello dei giovani.
Ci svestiamo dei nostri panni di brand analyst e ragioniamo con un interesse più ampio verso la società. Sono le marche che influenzano il modo di pensare del loro target o avviene il contrario? Questa pare essere una domanda vecchia come il mondo. Quello che possiamo dire è che tutti i brand che si schierano ricevono un’attenzione notevole da parte dei media e questa può diventare un occasione importante.
Ogni giorno siamo esposti a tante pubblicità irrilevanti, noiose o prive di significato. Quando c’è realmente un messaggio da far passare, la maggioranza delle persone è propensa ad apprezzare chi lo ha trasmesso, ma allo stesso tempo ne parla e pensa sul serio a ciò che è sotto ai riflettori.
Le marche e i consumatori si parlano tramite uno scambio bilaterale di informazioni. Il consumatore sa qual è la marca che prende una posizione e perché la prende. In tal modo è libero di ignorare il mittente e tenersi il messaggio. O accettare entrambi. L’asimmetria informativa è annullata a favore dei clienti. Sembra essere questo il nuovo schema della viralità e noi non possiamo fare a meno di augurarcelo sul serio.