Cosa ne pensate del sushi? Di fronte a questa domanda, le opinioni si dividono: c’è chi non può fare a meno di onigiri e salsa di soia e chi, troppo legato ai sapori del Made in Italy, non rinuncerebbe mai a pizza e spaghetti.
Stefano Perrone, giovane art director di Saatchi and Saatchi appartiene decisamente alla seconda categoria, a giudicare dalla sua raccolta di illustrazioni Mi Suishido: pezzi di sushi in preda a istinti suicidi trovano i modi più creativi per farla finita, per la gioia di chi non si è mai abituato alla moda dei ristoranti giapponesi. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Stefano Perrone, per saperne di più su di lui e sulle sue ironiche illustrazioni.
Come nasce Mi Suishido? Una cena al ristorante giapponese finita male?
Nasce dopo una settimana di lavoro estenuante. È venerdì sera, arrivo a casa, mi butto sul letto e guardando Facebook vedo una foto di una collega intenta nella preparazione di bocconcini di sushi. Ha un coltello in mano e sta tagliano il sushi in porzioni. Il processo mentale è immediato: omicidio-suicidio-suishidio. Posso concludere che Mi suishido è nato da una "freddura". E possiamo tranquillamente aggiungere che odio il Sushi.
Dobbiamo aspettarci un libro-tormentone sulla scia di "Il libro dei coniglietti suicidi" di Andy Riley?
È una bella ambizione, sto ancora cercando di farmi una idea di quanti soggetti possa riuscire a realizzare, ma credo che il numero utile per un libro illustrato sia un traguardo raggiungibile. L'obiettivo di adesso è diffondere Mi suishido sul web, sfruttando tutti i canali possibili. Aprirò a breve un profilo twitter e mi sto muovendo per la stampa dei soggetti su t-shirt.
Lo stile delle tue illustrazioni è minimal, ma curato nei dettagli. C’è qualche artista/disegnatore che ha influenzato il tuo lavoro?
Quando ho pensato di tradurre una freddura nel progetto Mi suishido, avevo in mente come realizzare le illustrazioni. Sinceramente non mi sono ispirato ad un illustratore o artista in particolare, ma sfoglio tantissimi libri di graphic design e illustrazione e sicuramente i miei disegni saranno la fusione di alcuni stili che inconsciamente avrò assimilato.
Come realizzi i tuoi disegni? Illustrator, Photoshop, tavolette grafiche? Preferisci fare molte bozze o lavorare "d’istinto"?
Innanzi tutto penso al soggetto: cerco di immaginare il protagonista nel contesto di una cucina giapponese o tradizionale, e penso a quale attrezzo, arnese o ingrediente possa interagire con esso affinchè possa suishidarsi. Poi ricerco delle immagini per creare il collage che mi servirà come base di partenza per l'illustrazione.
Creato il collage con Photoshop, lo imposto come fondo e inizio a disegnare a mano libera con penna grafica e tavoletta i contorni della illustrazione, per poi procedere con i colori. Tendenzialmente preferisco lavorare d'istinto e il logo di Mi suishido ne è l'esempio, in quanto si tratta della visualizzazione di un semplice processo mentale: sushi, giappone, bandiera giappone, ferita.
Anche l'illustrazione è "buona la prima".
Un disegno è davvero finito quando...
...quando non sai più come migliorarlo.
Meno sushi e più...
...cucina nostrana, quella autentica, paesana. Nonostante ciò, adoro la cucina etnica. Della cucina giapponese non mi piace il pesce crudo, ma lo stesso discorso vale anche per quella italiana.
Il tuo prossimo progetto?
Il prossimo progetto sarà di tipografia. Ho studiato insieme a due amici art director, Andrea Salvaneschi e Antonio Tardio, un font particolare, caratterizzato non da 26 lettere ma da 676 logogrammi diversi: si chiama FONT DE MATT. Abbiamo realizzato una trentina di poster grafici usando i logogrammi che abbiamo creato Infine il 27 marzo, terrò una personale presso il Fashion Cafè di Piazza San Marco 1, Milano dove esporrò le mie stampe di digital art, a cui ovviamente siete tutti invitati. Potete aderire qui.
Salutiamo Stefano, e lo ringraziamo per l’illustrazione in esclusiva per Ninja Marketing: Praticare Ninjutsu su un riccio di mare. Potete vedere gli altri disegni della serie sulla pagina Facebook Mi Suishido.