Ammettiamo che voi siate proprietari di un negozio di abbigliamento, siete alla cassa, rivolti verso un muro e non riuscite a vedere cosa succede in negozio. Il vostro unico punto di vista sono i ricavi che vengono visualizzati sul display del registratore e intanto i vostri clienti rovistano gli scaffali e vanno via perché non trovano il loro prodotto, altre invece semplicemente non comprano ed escono velocemente senza nemmeno vedere cosa vendete.
Secondo la vostra esperienza personale, la gestione di un negozio in questo modo è ottimale? E’ possibile avviare, gestire e far crescere un business solo guardando le vostre entrate e non guardando cosa succede?
Molte persone che lavorano nel web sottovalutano o non hanno idea di cosa sia la web analytics, uno strumento potentissimo per quantificare, valutare e segmentare i vostri utenti.
Prima di parlare di software, metriche e report credo sia meglio capire quanto sia importante avere sempre una visione d’insieme di cosa accade nel nostro sito per poi passare a livelli di informazioni sempre più accurati che possano permettere di dire: “ora capisco cosa sta succedendo sul mio sito!” oppure “abbiamo bisogno di fare questa modifica per poter aumentare le vendite dalle schede dei prodotti”.
Analizzare il comportamento degli utenti per massimizzare le conversioni
Lo studio della web analytics permette di capire cosa fanno i nostri utenti, valutare le loro azioni e riuscire ad effettuare quelle modifiche tali da poter offrire dei contenuti migliori oppure vendere di più, a seconda del nostro obiettivo.
Ma posso valutare solamente tutto ciò che succede internamente al sito? Assolutamente no! Anzi uno dei pilastri della web analytics è capire da dove arrivano gli utenti, cosa fanno e come interagiscono con il vostro sito. Ma così rischio di anticipare troppe tematiche e rischio di farvi perdere l’obiettivo di questo articolo: capire le potenzialità della web analytics.
Una cosa che mi è capitata spesso è vedere molte aziende spendere migliaia di euro per portare utenti sul proprio sito attraverso campagne adwords, comprare banner enormi su altri siti e non avere la più pallida idea di cosa facessero gli utenti una volta arrivati sul proprio sito.
Non si tratta assolutamente del giusto approccio.
Si ok, ora vi state chiedendo “quando ci fa vedere il programma che usa?” Ebbene un web analyst non parte mai dal software ma parte sempre da una domanda semplice e crudele allo stesso tempo “perché succede questo sul mio sito?” Il primo step per riuscire a fare della web analytics un pilastro delle strategie di web marketing è farsi la giusta domanda e trovare una risposta sicura nel minor tempo possibile.
Per farsi le giuste domande bisogna estrapolare le informazioni che soddisfino le nostre principali esigenze da web analyst: quante visite fa il mio sito? Quanto tempo restano gli utenti mediamente? Quanti di loro ritornano? Queste sono domande che ci permettono di avere una visione globale dell’esperienza dei nostri utenti e riuscire a capire quali sono le metriche di base per quantificare, valutare e segmentare (ricordate sempre queste tre cose!).
Questo è il primo di una serie di articoli in cui cercherò di farvi capire quanto sia importante la web analytics e farvi capire l'utilizzo e le possibili applicazioni. Nel prossimo articolo parleremo di metriche fondamentali e cominceremo a vedere i primi utilizzi di un servizio come Google Analytics, indubbiamente il tool gratuito per la web analytics più utilizzato al mondo. Cosa serve? Un account Gmail, qualcosa da sgranocchiare e tanta voglia di scoprire questo potente strumento per l'analisi web.