Ipnotico, avanguardesco, a tratti "kubrickiano" il video del nuovo singolo di Sivu: "Better man that he". Un susseguirsi quasi concentrico di risonanze magnetiche raccolte e montate in un videoclip musicale dal regista Adam T Powell, che vede un cranio cimentarsi nell'esecuzione della canzone.
Un pezzo dal testo introspettivo, coniugato perfettamente dalle immagini del video, cantato da una voce dolce sulla melodia di un trascendentale piano che sfocia in un delicatissimo beat. Non manca un ritornello contagioso che si ripropone per tutto il video.
Non si tratta solo di un esperimento, riuscito brillantemente, di virtuosismi digitali: l' idea che ha portato il cantante inglese a ricercare un video non convenzionale e scomodare i raggi x nasce dall'idea di dare rilevanza al progetto di ricerca del Bartholomew's Hospital.
Si tratta della ricerca per la cura dei bambini affetti da cheiloschisi o labioschisi: la malformazione del labbro o del palato volgarmente nota come "labbro leporino". Da qui l'idea di realizzare il video con un mashup di immagini registrate dallo scanner MRI.
Difficile non restare colpiti dall'innovativa e inusuale tecnica utilizzata dall'emergente cantante britannico che segue la tendenza, lanciata qualche anno fa dagli OK Go e di recente sempre più frequente, di accompagnare un brano inedito con un video di impatto che, soprattutto grazie ai nuovi canali di diffusione quali Youtube e Vimeo, possa regalare un'importante visibilitá nel panorama musicale.