Nel continuo gioco di unioni e alleanze che ha caratterizzato il panorama mobile del 2012 abbiamo assistito a molti colpi di scena: l'uscita di Windows 8 e il Surface, l'acquisizione di Motorola da parte di Google, l'acquisto di Instagram da parte di Facebook e i rumors su Whatsapp.
Il 2013 dovrebbe essere un anno a due velocità: da una parte le alleanze formate quest'anno daranno i loro frutti, contribuendo alla convergenza tra device, software e piattaforme; dall'altro lato, però, nuovi attori potrebbero entrare in scena.
E' il caso di Ubuntu OS, il sistema operativo open source più famoso al mondo. Ce lo presenta direttamente Mark Shuttleworth, fondatore di Ubuntu.
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Un solo OS per tutti i device
Ubuntu si approccia al mobile in un modo differente rispetto ai competitor: lo scopo principale è quello di semplificare la vita degli utenti, unificando sistema operativo e software per tablet, smartphone e personal computer. Ubuntu Mobile è infatti capace di eseguire web apps, proprio come l'OS dedicato al desktop. In questo Ubuntu potrebbe riuscire, nel lungo termine, a sviluppare la stessa filosofia che ha attuato Microsoft con Windows 8.
Una scelta di design
Attraverso una serie di gesture molto intuitive ed alla disposizione naturale degli oggetti nell'ambiente touch, ogni cosa sarà "a portata di dito" in Ubuntu Mobile. Nel video si nota l'assenza di qualsiasi pulsante fisico o a sfioramento: tutte le operazioni di gestione del sistema verranno effettuate solo tramite gesture e "fingertips". Grazie alle intuitive sidebar arrivabili con lo scorrimento delle dita, avrete la sensazione di utilizzare un device con uno schermo più grande. La scrollbar presenta un'innovativa funzione che permette di navigare in tutto il menù a seconda della posizione orizzontale durante lo scorrimento. "In Ubuntu ciò che vedi è ciò che puoi delezionare", recita Mark.
Un OS per tutte le tasche
Sul sito ufficiale di Ubuntu è disponibile anche la tabella con i requisiti minimi per l'OS.
Per un Ubuntu smartphone di fascia bassa sono sufficienti i componenti disponibili in un tablet che attualmente costerebbe meno di un centinaio d'euro. Ciò permetterà ad Ubuntu un ampio respiro nella scelta del partner e la possibilità di dividere i device per prezzo ed esigenze.
Al momento, non sono ancora noti i produttori che ospiteranno questo OS sui propri device, ma dovremmo vedere i primi esemplari di Ubuntu phone entro il 2013. Un quarto colosso nella guerra tra smartphone potrebbe smuovere il panorama mobile così come lo conosciamo oggi, stimolando la creatività e la diversità anche oltre l'interfaccia.