Di aneddoti su come vengano considerati Internet e i social network, immaginiamo, ne avrete sentiti a iosa. Addirittura c'è chi ci ha aperto un bellissimo blog, Amo il web, non ricambiato, in cui i professionisti del settore raccontano le richieste più disparate dai loro clienti. In particolare, la difficoltà aumenta quando è il cliente a chiedere lumi su come utilizzare Facebook, Twitter o un qualsiasi altro social network per il proprio business.
E allora, visto che siamo sotto Natale, oggi vi proponiamo un piccolo vademecum semiserio pensato per chi si trova a dover affrontare una riunione con chi ha sentito parlare dei "social", magari vorrebbe anche entrarci con il proprio brand, ma ha molti dubbi al riguardo, mentre mancano gli strumenti utili per capirne tutte le specifiche e la pazienza per ascoltarvi.
1) I social network sono per tutti!
Qual è il punto di partenza? Dal fatto che essere sui social network non è solo "un affare per grandi", ossia per aziende multinazionali e simili. Ne avevamo parlato anche nel post "Digital marketing e PMI: creare valore attraverso i contenuti e le idee": anche l'artigiano può entrare in questo mondo, basta che lo faccia bene. Ecco, la prima cosa da far capire è questa: e non fate quella faccia, in fondo non è difficile.
2) Rispondete alla domanda "Quanti soldi mi fanno fare?" senza impappinarvi
Qui la cosa si complica. Il problema per chi si avvicina ai social network senza aver ben chiaro cosa siano è se fanno fare soldi. Direttamente, intendiamoci. Il valore sta in altro. Beh, per primo è necessario non inciampare sull'incipit di questa risposta. Non tergiversate, e dite tranquillamente quale sia il vantaggio di stare sui social network: tenendo però a mente il punto 3), che andiamo a descrivere.
3) Siate semplici
Semplicissimi, anzi. Partire da concetti come brand image, awareness o engagement, magari usando un sacco di parole inglesi non aiuta, anzi: rende ancor più difficile la conversazione, perché prima di continuare il discorso dovrete illustrare cosa si intende con quei concetti, creando ancor più caos in chi vi ascolta. Quindi descrivete direttamente cosa significhi offrire un'immagine di sè, esprimendo i valori aziendali, costruire un dialogo e un rapporto con il pubblico che porti semplici utenti a diventare clienti. Evitare tecnicismi, piuttosto usate metafore. Ok, detta così è semplice, ma appunto: è quella la chiave, esserlo.
4) Difendere la community
È vero: sul web, e quindi anche sui social network, ci sono tanti pazzi, esaltati, maleducati. Una delle tesi che vanno più in voga è "non voglio entrarci perché poi chissà che mi scrivono": bene, difendete la community come un valore e non come un pericolo. Un'azienda che non parla con il pubblico sarà sempre più tagliata fuori. Ok, non mettiamola sull'apocalittico, ma l'utente è sempre più consapevole che è lui a determinare il successo di ogni prodotto: lo sviluppo di una community che ruoti intorno al brand è una delle chiavi per vincere oggi sul mercato.
5) Il cliente ha (quasi) sempre ragione
"Buongiorno, sono il dottor Vaso, sì, ci avete realizzato il sito per l'azienda, la VasiDiCeramica srl. Senta, ho sentito parlare in tv che Twitter è pieno di persone, si fanno un sacco di cose... Aprirebbe un Twitter anche a noi così lo usiamo come azienda?": a spanne, ecco una richiesta più o meno credibile di un imprenditore incuriosito da uno specifico social network, da cui nasce una richiesta altrettanto specifica. Beh, il caso è differente rispetto a una semplice riunione dove si possono prospettare investimenti a un imprenditore: qui bisogna proprio orientare il nostro cliente. Il suggerimento è di mettere sempre al centro la richiesta del cliente, ottimizzandola. È un consiglio scontato? Forse. Nel caso dei social network, però, è necessario mettere al centro diverse valutazioni: cosa servirà al cliente, quali contenuti veicolerà la piattaforma, come verrà gestita e da chi. Domande che quotidianamente chi lavora nel digital marketing si pone, meno chi si occupa di altre mansioni. Per questo, proteggersi dalle mode e dalle tendenze più o meno passeggere quel tanto che basta per ottimizzare le risorse è uno dei cardini per offrire un certo tipo di competenza. Il cliente ha sempre ragione: ma se vi chiede un qualcosa che non vi convince (nel suo interesse, chiaramente) non esitate a dirlo!