Forse parlandone rischiamo di essere un pò sopra le righe? No, semplice attualità. La pornografia sta per subire una trasformazione con l'umanizzazione dei "pornoviziosi" ed un passo verso una realtà dal volto più etico ed indirizzata al "social well-being".
Come4.org è un progetto per la nascita di una sorta di social network per "porno addicted" interessati, però, a dare un senso etico al loro vizio, destinando ad opere di beneficenza i proventi dell'attività svolta sulla piattaforma web attraverso i contenuti caricati dagli utenti.
Per partire, però, ha bisogno di fondi. E' per questo che dall'11 settembre Come4 è su Ulule.com per una campagna di crowdfunding che mira a raggiungere l'obiettivo dei 10.000 euro stimati come necessari perchè la piattaforma prenda vita.
Questo video promo realizzato dai co-founder, Riccardo Zilli , ex urbanista e serial entrepreneur, e Marco Annoni, studioso di filosofia e Ph.D in Etica ed epistemologia medica, ci aiuta a capire in breve di che si tratta.
Abbiamo approfondito con Riccardo Zilli il progetto Come4, anche per dare ai potenziali crowdfunder più dettagli per decidere se credere in quest'idea e contribuire alla sua nascita.
Riccardo, come funziona esattamente Come4.org?
"Dopo essersi registrati su Come4.org, si possono visionare i contenuti liberamente o fare l’upload dei propri (video, ma anche foto erotiche, progetti artistici, etc.). In fase di upload, a ogni contenuto viene associata una “causa sociale” tra quelle disponibili. Gli utenti stessi o altri soggetti esterni possono acquistare spazi pubblicitari alla fine dei vari filmati, o dei banner. Ogni volta che lo spazio pubblicitario o il banner vengono visionati, questi generano dei profitti che vanno alla causa associata al contenuto.
Naturalmente, questa è la struttura base di Come4. Oltre a queste funzionalità vogliamo promuovere anche degli aspetti più social, arrivando a costruire una vera e propria community".
Si tratta di un'iniziativa no-profit, ma per garantirne la sostenibilità dovete avere delle revenue...
"Certo, ogni guadagno sarà reinvestito nelle azioni di beneficenza associate ai singoli contenuti della piattaforma, al netto dei costi di gestione ed espansione, di mantenimento del server e del personale".
Come vi è venuto in mente di associare il sistema delle donazioni alla pornografia online? Insomma, la lampadina come si è accesa?
"L’idea è nata quasi per scherzo due anni fa, da una telefonata di domenica pomeriggio tra amici.
Marco stava guardando le adds di Google per un blog che ospitava della pubblicità a scopo benefico. Stava cercando di scoprire quale sarebbe stato il sito migliore per generare il maggior numero di donazioni in questa maniera. Poi, per caso, in tv è cominciato uno show televisivo, ha avuto un'illuminazione e mi ha telefonato; così è nato Come4.
Abbiamo fatto application per un round di “storming-pizza” presso H-farm. Questa occasione ci ha permesso per la prima volta di mettere assieme un pitch, definire l’idea e misurare le reazioni che ricevevamo. Da lì abbiamo portato a casa: una motivazione più forte, la convinzione che il crowdfunding sarebbe stato la via giusta per finanziare l'idea e che, cosa non da poco, ci saremmo comunque divertiti come pazzi nel mettere in piedi la cosa!".
Avrete fatto certamente delle ricerche di mercato e studi. Cosa avete ricavato dall'analisi di questo settore "rovente"?
"Ci siamo basati principalmente su studi di tipo accademico che analizzano l’attuale panorama della pornografia online, il suo business model e in generale il suo impatto culturale e sociale. Da qui abbiamo capito che non solo la pornografia online è un mercato gigantesco, che non conosce crisi e che è in costante espansione, ma anche che è uno dei settori dove si è storicamente innovato di meno.
Come un gigantesco elefante nella stanza, tutti sanno che è lì, ma pochi nel campo delle startup sembrano voler avanzare idee davvero radicali per ripensare il rapporto tra sessualità online e siti social. Noi crediamo che l’etica possa essere una chiave interessante per aprire nuove prospettive in questo senso. L’attuale sistema è troppo chiuso, spesso ai limiti della legalità.
Crediamo che costruendo un sito che sia per gli utenti, invece che per il mero profitto, si possa fare di più e meglio".
Ci sono altre iniziative simili sul mercato?
"Timidi tentativi nella stessa direzione che vogliamo intraprendere noi. Ad esempio, la PETA ha proposto tempo fa di aprire un sito porno per finanziare iniziative a favore degli animali. La proposta è stata accolta da molte critiche da parte dei follower.
Esiste poi un'iniziativa molto più indy chiamata Fuckforforest, dove video per adulti generano revenue per sostenere progetti a sfondo ambientale. Hanno una registrazione iniziale e pochi utenti: insomma, un progetto di nicchia".
Avete ideato una prima campagna di marketing con messaggi decisamente forti, senza censure. Non potrebbero far storcere il naso a potenziali "contribuenti" dalla folla?
"Effettivamente..." (ride) "ma d'altronde il topic è esplicito, ed esplicito deve essere anche il messaggio".
Come dargli torto.
Avete già individuato una prima causa sociale da sostenere con i futuri proventi di Come4?
"La nostra prima iniziativa sarà quella di sostenere la Asta Philpot Foundation. Asta è un “inspirational talker” che si batte per i diritti dei disabili, compresi i diritti sessuali. La sua esperienza di “road trip” per perdere la verginità ha ispirato un film di recente uscita, “Hasta la vista”, che consigliamo caldamente di vedere.
Asta è entusiasta di Come4 e speriamo davvero di riuscire a dare una mano a lui e alle sue iniziative, che rappresentano la vera ragione di Come4".
Non resta che invitare a sostenere la vostra campagna su Ulule.com
"La campagna è cominciata l’11 settembre sul portale ulule.com, ha come obiettivo 10.000 euro ed ha un limite di 50 giorni per avere successo.
Abbiamo bisogno del sostegno del maggior numero di persone possibile. Inoltre abbiamo dei rewards fantastici, quindi fatevi sotto: http://www.ulule.com/come4/.
Si può seguire tutto tramite gli account facebook e twitter: twitter.com/come4dotorg".