Appassionati di moda e nuove tendenze? Non perdetevi l’evento gratuito Cool Hunter Italy Trade Show, a Milano, Palazzo delle Stelline, dal 22 al 24 settembre. Un vero e proprio salotto creativo dedicato ai giovani designer, accuratamente selezionati dall’associazione Cool Hunter Italy, che esporranno i propri lavori durante le tre giornate consecutive, in concomitanza della fashion week milanese. Ma Cool Hunter Italy Trade Show è anche un laboratorio di idee e di creatività, verranno infatti ospitati numerosi incontri e workshop che fondono il mondo della comunicazione e quello della moda.
In particolare voglio parlarvi del Workshop gratuito Netnografia + Moda: Cool Hunting & Trend Research nell’era dei digital data, che si terrà il 24 settembre 2012 h 10-13, organizzato da Ninja Academy in collaborazione con Viralbeat, e tenuto da due docenti d’eccezione: Alex Giordano & Adam Ardvisson.
La Netnografia è un metodo di ricerca qualitativa fondamentale per lo studio della cultura di consumo online sia per finalità sociologiche che di marketing. Obiettivo principale dell’analisi netnografica applicato al marketing è quello di raccogliere basi di dati e insight qualitativi da elaborare e utilizzare per potenziare la propria offerta commerciale e migliorare aspetti cruciali quali Brand Reputation, Product Innovation, Communication Design, Customer Satisfaction.
Il termine Big Data si sta diffondendo rapidamente nelle conferenze professionali: esso consiste nell’utilizzare, per vari fini aziendali (come la segmentazione dei consumatori) l’immensa mole di dati che tutti noi lasciamo quando navighiamo in internet, sui social media o semplicemente se usiamo lo smartphone. Le potenzialità di questo strumento sono infinite: ricordate il film Minority Report, in cui gli annunci display nei supermercati erano customizzati per ogni individuo che passava? Questa è solo una delle possibili applicazioni dei Big Data.
Alex Giordano & Adam Ardvisson ci parleranno in particolare delle applicazioni della Netnografia e dell’analisi dei big Data al settore della moda, per intercettare e comprendere nuovi trend e nuovi gusti dei consumatori. Per approfondire questo argomento in attesa del Workshop, Adam Ardvisson ha risposto per noi a qualche domanda:
Come può la Netnografia aiutare le aziende? In quali processi può essere utile?
La netnografia può essere utilizzata per raggiungere diversi obiettivi: per capire la percezione del proprio brand e della propria reputazione, per capire le idee, la cultura e il comportamento dei consumatori, per capire la propria cultura organizzativa. Serve per tutte quelle cose per le quali sono serviti finora la ricerca di mercato, l’analisi della reputazione e del brand image etc, ma riesce a compiere queste funzioni in una maniera più rapida, più economica e sopratutto più valida e scientificamente precisa.
Il futuro delle imprese è sempre più legato alla reputazione. Come è cambiato questo concetto negli ultimi anni?
La reputazione e sempre stata importante, per le imprese come per le persone. Negli ultimi anni il concetto di reputazione è cambiato in due modi. Primo, l’immediatezza con la quale opinioni personali possono essere trasformate in dati digitali, tramite i social media principalmente, ha dato alle persone normali uno strumento con al quale possono esprimersi e avere un impatto sulla reputazione di persone e organizzazioni. La creazione di reputazione è in un certo senso stata democratizzata. Secondo, la natura immateriale o intangibile della creazione di valore nell’economia dell’informazione ha fatto sì che il ruolo economico della reputazione è diventato enormemente più importante. Questo rende la reputazione una risorsa che allo stesso tempo cruciale per il successo economico delle imprese e molto più difficile da controllare e gestire per le imprese. Per fortuna c¹è l¹etnografia digitale che mette insieme i metodi digitali e la netnografia!
La netnografia può anche essere uno strumento predittivo?
La predizione è semplicemente una questione relativa alla quantità dei dati. Con la quantità di dati che ora vengono prodotti dagli utenti internet comincia a essere possibile predire, con un certo livello di affidabilità, cose come l’andamento della domanda di consumo, i gusti musicali, o l’andamento dei prezzi di titoli in borsa. Il problema qui rimane principalmente l¹accesso ai dati. Non tutti possono acceder a dati di Google per esempio. E siccome accesso ai dati equivale potenzialità di predizione, qui si apre un problema politico: a chi deve essere consentito questo potere?
Sono riuscita a stimolare la vostra curiosità? Per approfondire il tema delle nuove opportunità per la moda nell’era dei digital data, vi aspettiamo a Milano il 24 settembre. Il workshop è completamente gratuito, basta registrarsi qui: ma affrettatevi, i posti sono limitati! (Dopo la registrazione verrà inviata una mail per confermare la disponibilità).