La creatività e l’ingegno napoletani sono sbarcati in Cina, esattamente al Museo Nazionale di Pechino (il più grande del mondo), dove è stata inaugurata, lo scorso 6 luglio, la mostra “Rinascimento a Firenze. Capolavori e Protagonisti”, la più importante rassegna su questo periodo storico che l'Italia abbia mai mandato all'estero.
Per il progetto si ci è avvalsi delle più innovative tecnologie applicate agli spazi espositivi: in particolare è stato fondamentale il contributo dell’azienda napoletana People & Projects, fondata da Corrado Foglia e Renato Saporito, che ha ideato la Narrative Room, un'avveniristica struttura realizzata grazie al Texilight System, un innovativo sistema di “architettura tessile”, ideato e brevettato dalla People & Projects. Il Texilight System è un ottimo esempio di design ecosostenibile e totalmente reciclabile, in grado di dare vita sorprendenti e originali soluzioni di luce e suono, che permetterà di rendere interattivo ed indimenticabile l’approccio a capolavori di artisti quali Botticelli, Raffaello e Leonardo.
Abbiamo contattato Corrado Foglia, amministratore delegato della People & Projects, per farci raccontare la nascita e l’evoluzione di questo interessante progetto:
In cosa consiste esattamente la Narrative Room?
La Narrative Room è un nuovo spazio, un un nuovo concetto di museo, nel quale il visitatore entra e gli vengono "raccontate" le opere e la storia del Rinascimento, con l‘ausilio di varie tecnologie e della multimedialità, all’uscita della Narrative Room prosegue un percorso classico e potrà vedere dal vivo le opere che gli sono state raccontate. Deve considerare che trovandoci in Cina non tutti conoscono l’arte Italiana, per molti questo potrebbe essere il primo approccio all’arte rinascimentale. In questo video si possono vedere le operazioni di montaggio della struttura:
Qual è stata la sfida più grande che avete dovuto affrontare in questa operazione?
La sfida più grande è stata sicuramente l’organizzazione tecnica, avvenuta sotto il mio controllo diretto data l'importanza e la complessità delle lavorazioni, le modalità e la tempistica richiesta non avrebbero consentito ritardi, pertanto, ci siamo impegnati in prima persona utilizzando solo tecnici della nostra azienda eseguendo alla perfezione gli esecutivi elaborati secondo i nostri standard di processo e produzione.
Non abbiamo usufruito di manodopera cinese, ma i caposquadra specializzati sono partiti dall’Italia, così come tutte le attrezzature: è stata un’opera di ingegneria ad altissimo livello. L’intera struttura (del peso di quasi 4000 chili) è stata spedita in aereo, abbiamo dovuto scomporre e numerare ogni singolo competente, con tanto di manuali di smistamento e assemblaggio. La lavorazione è avvenuta in loco: abbiamo affittato un capannone a 2 ore da Pechino (nel museo non era possibile effettuare le saldature e le lavorazioni), una volta assemblata e sezionata in moduli rispetto agli ingressi e alle misure del museo, è stata trasportata e montata nel museo, per poi completarla con il nostro sistema Texilight.
Adeguare il nostro programma di lavorazione (concluso in soli 18 giorni) con problematiche legate alla dogana cinese , alla burocrazia e alle distanze così ampie, ha richiesto un grosso sforzo gestionale anche da parte dei project manager cha dalla nostra sede principale di Napoli hanno seguito alla perfezione il processo di produzione dandomi così il supporto necessario per completare l'opera.
Altri progetti importanti a livello locale?
Un altro interessante progetto, sempre realizzato con il sistema Texilight è quello di un disco acustico, chiamato Ufo, al Centro Commerciale Campania:
Inoltre proprio ieri è stata discussa, dallo studente Marco Migliaccio, una tesi in Architettura alla Seconda università degli studi di Napoli, sul nostro prodotto Texilight utilizzato per la riqualificazione di una ex tonnara a Gallipoli.
Arte e cultura cinese e italiana: ci sono dei punti di contatto tra questi due paesi apparentemente così distanti?
Ci sono sicuramente dei punti di contatto, forse è proprio questo lo spirito con cui è stata allestita questa mostra: uno spirito di collaborazione e condivisione. L‘individuazione dei capolavori più idonei a creare questo ponte tra Italia e Cina è stata lasciata ai massimi esperti e sovrintendenti dei musei i da cui provengono le opere.