Con l'appuntamento del 3 luglio a Tito, in provincia di Potenza, torniamo a parlare di idee lucane con programmi di incubazione e business plan competition che le riguardano.
“No, no! I termini inglesi no! Abbiamo l’italiano pieno di parole e sinonimi dalle mille sfaccettature e noi dobbiamo ricorrere all’inglese?”. Così ha iniziato il suo discorso Antonella Di Noia ieri, quando su invito di Michele Petrone, abbiamo potuto confrontarci sul perché di un evento dedicato alla formazione e alla creazione d'impresa in Basilicata.
Vediamo allora con quale proposta: ce lo ha spiegato direttamente lei.
Come nasce l'idea del NIDI per la Basilicata?
"Orgogliosa della mia buona conoscenza di questa lingua straniera - continua Antonella - cercavo di usare inglesismi in quel che scrivevo, convinta di poter comunicare meglio, ma mi trovavo spesso di fronte a delle facce perplesse che si esprimevano nei termini che vi ho appena detto.
Poi ho imparato a farne a meno (dura la disintossicazione però!) o comunque a non abusarne, finché un bel giorno si è presentata davanti ai miei occhi questa espressione: business plan competition, che definiva in tre parole una grande iniziativa, quella che Basilicata Innovazione stava per mettere in cantiere con la Camera di Commercio di Potenza e la collaborazione di dPixel.
L’unico modo per tradurre l’inglesismo era affiancargli un naming (e concedetemelo!) adatto: N.I.D.I. | TecNOfrontiere, Nuove Idee D’impresa Innovative che vanno al di là delle frontiere territoriali, per le loro potenzialità di entrare su mercati di ampio respiro, e di quelle create dalle difficoltà di entrare in contatto con chi può valorizzarle.
Quali sono le aspettative di una business competition lucana?
Quando Paolo Cattapan, il direttore di Basilicata Innovazione, mi ha parlato di N.I.D.I. | TecNOfrontiere ho capito che stavamo per mettere in cantiere la prima iniziativa che potesse stimolare e magari far ritornare a casa tutti i lucani con un’idea d’impresa brillante.
Non una business plan compeitition qualunque o un semplice evento: si trattava di creare un vero e proprio percorso, strutturato in più tappe e che consentisse non solo di premiare degli aspiranti startupper ma di riaccendere sul Territorio la voglia di fare e di mettersi in gioco. Come? Valorizzando le proprie competenze, scambiando due chiacchiere con quel vicino di casa che magari sapevi essere un gran cervellone e che aveva la competenza giusta per portare avanti la tua idea e con cui non avevi mai parlato; entrando in contatto con professionisti del settore, per capire fino in fondo cosa significa fare impresa e magari...quali sono i trucchetti del mestiere!
Siamo partiti operativamente tra marzo e aprile con due TechMeeting, dedicati alla presentazione e valutazione delle idee: la prima importante comparsa in pubblico di tanti giovani lucani, con la grinta e quel pizzico di incoscienza necessari a presentare con passione il proprio progetto d’impresa. Quasi cento i partecipanti e oltre cinquanta i progetti, di cui venti ammessi alle due sessioni formative, le TechWeek.
E siamo arrivati così alla finale del 3 luglio, TechGarage Basilicata 2012, con i dieci migliori team, tra cui ci saranno gli “Startupper Champion”! Quello che vedo in N.I.D.I. | TecNOfrontiere, che vedono i soggetti promotori e che vorremmo vedessero tutti i partecipanti non è solo la sua anima di “competizione”: c’è una logica, concreta e razionale, e la forte volontà di trasformare l’iniziativa in un vero e proprio progetto della regione e non di natura transitoria. Un progetto che coinvolga tutti i soggetti attivi nel settore d’impresa - dalle istituzioni alle associazioni di categoria agli incubatori ai venture capitalist e chiunque si senta chiamato in causa... si faccia avanti! - che creino assieme un network stabile di competenze e strumenti a disposizione di coloro che in Basilicata hanno tutte le potenzialità per fare impresa".