Il libro di Greg Horowitt, I segreti della Silicon Valley, insegna come fare a creare una rainforest di startup e innovazione e Gianluca Dettori spiega perché utilizzare questo modello nel nostro Paese (guarda il video dell’intervista a Dettori qui).
In poche battute, la teoria della Rainforest si basa su una sorta di SWOT analysis della realtà con focus sui punti di forza del sistema contrapposti ai punti di debolezza. È la cosiddetta Rainforest Canvas, suddivisa in diverse aree funzionali (Leader, Stakeholder, Framework, Resource, ecc…)
Si parte da questo modello per descrivere la Silicon Valley, come qualsiasi altro ecosistema imprenditoriale, come un sottobosco pluviale dove l’ingrediente chiave per compiere scelte strategiche e lungimiranti è mettere a sistema tutti i singoli ingredienti (investitori, startupper, autorità pubblica, ecc.), sfruttando le sinergie.
Perché Catania?
Catania dimostra di avere l’humus imprenditoriale giusto per creare questa foresta pluviale con l’appropriato apporto di fondi, tutoraggio ed interrelazione tra mondo universitario ed imprese, in modo da creare quella “serendipity” alla base del fare impresa.
Già con lo Startup Weekend Catania avevamo assistito al risveglio imprenditoriale di questa città, ma il Working Capital Tour adesso, la tappa del Mind the Bridge Tour a giorni, e tante altre iniziative avviate o ancora in cantiere attirano l’attenzione su una realtà nel Mediterraneo che sta facendo uno slalom gigante per aggiudicarsi il titolo di “Startup City”.
Catania sta dimostrando di avere tutte le carte in regola per guidare una crociata “anti-crisi” puntando sull’ottimismo e la creatività dei giovani ed il suo invito è stato raccolto volentieri, considerando le sempre nuove idee “in vetrina” e gli esponenti del mondo della finanza che scendono al Sud per assistere ai pitch e, si spera, non si limitino ad assistere ma a supportare effettivamente le idee con investimenti concreti.
“Telecom Italia sposta parte dei ricercatori di Torino dove c’è eccellenza. E a Catania c’è eccellenza”, queste le parole dell’AD di Telecom Italia, Marco Patuano, nell’ambito del confronto con Gianluca Dettori in apertura dell’evento.
Le startup presentate nella tappa catanese del WC Tour
Il cuore dell’evento del 25 giugno scorso sono stati gli elevator pitch degli startupper selezionati da WC con i consueti 5 minuti ciascuno più i 2-3 canonici minuti per le question. Sono state presentate 13 idee, alcune già intraviste nello Startup Weekend del mese scorso, altre delle new entry.
Noi di Ninja Marketing eravamo in sala e ve le presentiamo in sintesi:
EventYou – la piattaforma con funzione di agenda elettronica personalizzata per partecipare ad un evento;
Crowdkeys – Motore di ricerca per l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro in crowdsourcing;
Claptrip - Web e mobile app per l’incontro tra turisti e gente del luogo per un’esperienza di viaggio valorizzata dalla comunità locale (già vincitrice del premio “Miglior Mobile App” allo Startup Weekend Catania);
EvaMe – Piattaforma di gestione eventi geolocalizzati. La beta sarà lanciata il 15 luglio;
Flazio – Startup per la creazione di siti web tramite flash player e drag&drop. Il futuro “powerpoint” per la creazione di pagine web;
Reclog – Un mix tra “Instagram” e “SoundCloud”. La creazione di “foto sonore” per immortalare in un social gli eventi con l’accompagnamento della voce;
Opinion analysis – web e mobile app come motore di ricerca per le opinioni;
Eralos3 - Startup green per la ricarica energetica da fonte solare che ognuno può portare indosso. Per essere “energeticamente autonomi”;
Pond - Un social network per il social rating finalizzato alla promozione professionale degli studenti universitari;
Telavevodetto: il social game per aspirare a diventare “Profeta” che con una profezia indovinata ha vinto lo Startup Weekend Catania scorso;
Butlr – piattaforma web e mobile app per il concierge per gli alberghi categoria lusso già ben accolta da un primo cliente dell’Hospitality nella città di Roma;
Progetto Wedding – e-commerce per l’organizzazione del matrimonio con una propria rete di wedding planner (già operativa da 7 mesi).
Riflessioni a contorno delle idee in gara
Niente suspance per conoscere i finalisti e vincitori. Working Capital ha spento le luci dell’evento senza dare un verdetto, ma riservandosi la decisione in un secondo momento promettendo di selezionare le idee più vicine al suo core business e mettere le restanti a disposizione degli altri accelerator (speriamo non sia solo un’illusione).
Quindi si va a casa con un’altra utile esperienza di networking ed un bagaglio di riflessioni che spinge a tenere vivo l’entusiasmo e continuare nella strada dell’innovazione in tempi bui in superficie, ma con un evidente voglia di rinnovamento che pulsa dal basso.
Sono rimaste impresse alcune battute dell’intervento dell’AD di Telecom Italia, l’Ing. Marco Patuano:
“Gli spazi per la nascita delle idee si creano dentro l’Università. Io pagherò uno spazio in funzione della vicinanza alle caffetterie. E’ nei luoghi d’incontro e socializzazione che si fa impresa” ed ancora “Le startup non nascono nei garage. Occorre sfatare questo mito. Le startup nascono dall’incontro tra studenti, corpo docente e mondo della finanza.
Il corpo docente fa quel click che stimola non solo l’apprendimento, ma anche un grande valore, quale il voler cercare il successo”
Ed infatti Università di Catania ed impresa, Telecom Italia in questo caso, si sono incontrate in questa occasione per dar vita al progetto “Joint Open Lab”, per avviare progetti di ricerca sui servizi di mobile internet di prossima generazione (per esempio basati su tecnologie Near Field Communication).
Questo si inquadra nell’ambito dell’apertura di sei laboratori di ricerca sul territorio italiano che Telecom Italia ha avviato per dare attuazione alla logica espressa sopra attraverso le parole del suo leader.