Avete mai sognato di uscire dal vostro io e trasformarvi in qualcun altro? C’è chi realizza questa fantasia su Twitter.
Frequenti sono i casi di utenti che rinunciano alla propria identità per interpretare – a volte con grande maestria – un soggetto reale o immaginario. E’ il caso dei profili fake di personaggi famosi, viventi o storici o addirittura…soprannaturali.
Ma cosa c’è dietro a una scelta del genere? Solo voglia di divertirsi o anche calcolo? A ben guardare infatti sembra che un nick “furbo” garantisca, in automatico, grande popolarità.
Esaminiamo il caso delle principali “divinità 2.0” italiane: Dio e il Diavolo. I numeri: Dio - al secolo Massimo Fattore - al momento ha quasi raggiunto i 35.000 followers. Sono invece saliti a circa 20.000 in meno di un anno i seguaci del Diavolo, la cui identità, per ora, resta misteriosa. Forse parte del loro successo sta nel fatto che entrambi praticano il followback - li segui, ti seguono - ma è innegabile che davanti a un nome tanto altisonante sia difficile restare indifferenti!
Cosa significa gestire il profilo di personaggi così impegnativi? Lo abbiamo chiesto direttamente a loro.
Scegliere uno pseudonimo come il vostro è un gioco, una provocazione o una scelta calcolata a tavolino?
Dio- Le prime due, anche se poi mi sono accorto che, in fondo, in tutto questo c'è automaticamente anche la terza.
Diavolo- La mia sfida e provocazione è stata scegliere un personaggio su cui, per secoli, sono stati riversati tutti i mali del mondo, e tentare di renderlo simpatico. Non nego le tante difficoltà incontrate all’inizio di questa avventura; essere il Diavolo è già difficile di per sé, figuriamoci in Italia. Una cosa che per me è motivo di orgoglio è che in altre nazioni ci sono divinità simili a Dio, ma non un altro Diavolo.
Vi aspettavate il successo avuto, in termini di followers e popolarità?
Dio- Dio è il miglior brand della storia, non puo' fallire.
Diavolo- Non lo immaginavo neanche lontanamente. Ho avuto l’opportunità di conoscere tantissime persone interessanti e di vivere esperienze nuove come la tua intervista o gli interventi in radio. Io e @lddio siamo stati le prime Twit-divinità in Italia, ora è tutto un brulicare di Santi da calendario e di cloni.
E’ difficile entrare in un personaggio ben preciso e twittare come se si fosse lui? Soffrite di schizofrenia ☺ ?
Dio- Bè, essere Dio comporta un certo sforzo psicologico. Ho dovuto farmi venire tre personalità, per avere il mistero trinitario bene impresso in testa, e dalle loro continue discussioni escono fuori i miei tweet.
Diavolo- Non sono schizofrenico! Sono un tipo particolarmente riflessivo la mia mente è il mio paio di ali, adoro andarci giù pesante con la fantasia. Non ho la necessità di twittare come se fossi lui, in realtà è lui ad essere me.
Quindi siete entrati nella parte senza problemi…
Dio- Sì, zero problemi. Signore si nasce, e io modestamente lo nacqui.
Diavolo- Non ho avuto bisogno di calarmi nella parte: non avrei potuto trovare un personaggio che mi calzasse così alla perfezione. L’aver scelto di essere il Diavolo mi ha donato una libertà assoluta su Twitter, posso trattare tutti gli argomenti che voglio nelle forme che desidero.
Ma come si gestisce un profilo di fantasia? Cercate sempre di twittare a tema o vi concedete delle uscite? Avete anche altri profili Twitter personali?
Dio- Personaggio di fantasia? Ah, rimpiango i tempi in cui mi si chiamava Colui Che E'. Comunque riesco abbastanza bene a mettere tutto me stesso in questo account; anzi, considerando che Dio puo’ tutto, mi stupirei del contrario.
Diavolo- Non ho altri profili, non saprei cosa scrivere. Tutto ciò che penso lo twitto da @dlavolo. Uso diversi generi di tweet; quelli a tema, che vanno per la maggiore, sono di stampo comico, mie rivisitazioni delle Sacre Scritture. Altre volte mi diverto a prendere in giro i comportamenti umani e anche questo piace. Mi concedo di tanto in tanto uscite anche su argomenti politici e notizie di cronaca.
Avete ricevuto o ricevete critiche per la vostra scelta?
Dio- Non più di qualche battibecco, niente di eccessivo. Se nemmeno Dio riesce ad essere diplomatico, siamo finiti.
Diavolo- Una volta mi è capitata una cosa strana: un utente mi ha detto che ero bravissimo e che adorava ciò che scrivevo, ma che non poteva seguire il Diavolo! Devo dire però che ho la fortuna di avere dei followers troppo buoni, ricevo spesso complimenti e la cosa non mi dispiace.
Perché rivelare -o non rivelare- la vostra reale identità?
Dio- La Rivelazione è una faccenda complessa, andiamo per gradi.
Diavolo- Non ho mai rivelato la mia identità anche se devo ammettere che spesso ci ho pensato. Ma credo che il profilo perderebbe quell’alone di mistero che l’avvolge. Comunque mai dire mai.