Nata grazie all’ingegno dei romani, la lingerie femminile nel corso degli anni ha rappresentato un elemento culturale e sociale molto forte, che tutt'oggi fa parlare ancora tanto. Come nel caso dell'ultima campagna di Agent Provocateur, il cui claim recita "Sexy never take a day off".
Fermata del bus, un malvivente approfitta della distrazione di una povera vecchina per rubarle la borsetta. Fortunatamente una coraggiosa ragazza vede tutto e parte all’inseguimento. Durante la corsa perde il vestito restando in intimo, ma ciò non la ferma di certo, riuscendo alla fine ad acciuffare il ladro saltandogli letteralmente addosso.
Il montaggio dinamico del video accentua l’azione dell’inseguimento, mentre i rallenty sottolineano le curve della modella durante la corsa. Ma è nel concept che troviamo il vero fulcro del video, che essenzialmente ruota attorno a due punti: l'idea dell'inseguimento tra buoni e cattivi, elemento classico della comicità, e il corpo nudo della modella, evidenziato da una lingerie accattivante, che attira l’attenzione degli spettatori.
Sfortunatamente la trovata pubblicitaria di Agent Provocateur ha riscontrato parecchie critiche, soprattutto tra il pubblico femminile, che denuncia un'enfasi impropria del nudo che rischia di scadere nella mercificazione del corpo femminile.
Ancora una volta (dopo la campagna di American Apparel, analizzata dal ninja Dario Errico aka Kismah) le pubblicità di intimo femminile hanno alzato un polverone sui limiti da mantenere. È pure vero che se non si mostra non si vende ma c’è un limite a tutto, soprattutto se lo spot manca di creatività e originalità. Voi cosa ne pensate, Agent Provocateur ha fatto un passo falso?