Un appello 'ad hashtag e post unificati' per chiedere la liberazione immediata di Rossella Urru: la cooperante italiana rapita nel sud dell'Algeria la notte fra il 22 e il 23 ottobre 2011. L' iniziativa è stata lanciata in Rete con l'intento di sensibilizzare i media e l'opinione pubblica a parlare il più possibile dell'argomento.
In Rete le notizie hanno una rapida diffusione e il buon vecchio passa parola è il mezzo più efficace per contaggiare viralmente le persone, difficilmente raggiungibili o semplicemente distratte dall'eccessivo carico di informazioni.
Qualche giorno fa la nota comica Geppi Cucciari aveva dedicato una parte del suo intervento a Sanremo alla volontaria. Sono tanti i cooperanti in mano a gruppi terroristici o dissidenti, ma se non se ne parla si rischia che questi vengano abbandonati a se stessi.
Solo dopo l'invasione di link e condivisione della notizia in Rete qualche TG ha deciso di parlarne.
Ad esempio, sfruttando la sua popolarità, Fiorello si è mobilitato per la giovane 29enne sarda chiedendone la liberazione. Il video postato su Twitter ha fatto si che si parlasse del caso anche al Tg5 e al Tg2.
Sono in tanti i blogger che hanno risposto al bloggin day ( lo trovate qui ) per sostenere la cooperante in mano ai suoi rapitori da 118 giorni. Twitter e gli altri media sociali servono anche per sostenere iniziative del genere.
Quindi blogger e non, alziamo la voce!
Chi non ha un blog può comunque dedicare un post a Rossella su Facebook o su Twitter. Gli hashtag da utilizzare su Twitter sono #freerossellaurru e #rossellaurru.