E’ partita lo scorso 9 dicembre, con il primo day & date italiano per Enter the Void di Gaspar Noé, l’avventura di Own Air, start-up tutta italiana che si propone di creare la prima realtà indipendente di distribuzione cinematografica online del panorama nostrano, sia in ambito current che library.
Il claim Never seen on screen riassume in maniera efficacissima la mission di Own Air: dare visibilità a quelle pellicole che, per le ragioni più diverse, non trovano spazio nella distribuzione tradizionale e non sono quindi disponibili per il pubblico italiano. Dal momento che nel 2010 sono stati oltre 24 milioni gli italiani che, pur essendo appassionati, hanno disertato le sale cinematografiche (fonte: Anica), il mercato sembra avere prospettive interessanti.
Ne abbiamo parlato con Alfredo Borrelli, Presidente del Consiglio d'Amministrazione di Own Air srl.
Ciao Alfredo. L'ambizioso obiettivo di Own Air è quello di "creare la prima realtà italiana indipendente di distribuzione cinematografica online". Come nasce l'idea e quali sono le prospettive di sviluppo del progetto?
Own Air è un progetto nato dalla passione di tutti i soci, operativi e non, per il cinema in ogni suo aspetto: contenutistico, produttivo, divulgativo. Vogliamo trovare un punto d'incontro tra l'offerta di opere che, per motivi differenti, non trovano spazio nella distribuzione tradizionale e la domanda di cinema di qualità e visto non in sala (recenti dati Anica, in questo senso, ci danno conforto: sono oltre venti milioni gli italiani che disertano la sala pur essendo appassionati di cinema e il motivo è, oltre al costo elevato del biglietto, proprio la preferenza per la fruizione da salotto). Perciò, il claim che ci posiziona è Never seen on screen. Comunque, non ci precludiamo la possibilità di intervenire già in fase produttiva e stiamo valutando investimenti anche in tal senso. Così come non escludiamo la possibilità di veicolare altro tipo di materiale, quale libri, eventi, backstage di spot pubblicitari. Al momento, però, restiamo concentrati sull'ampliamento di Fuel, il nostro catalogo cinema.
Chi sono i vostri competitor? Mi viene da pensare a realtà straniere come Mubi. Quali sono le specificità di un progetto nato in Italia?
Own Air si differenzia perché, oltre ad offrire un servizio di download anziché streaming, propone la fruizione di film current (alcuni, addirittura proprietari) e non solo di catalogo. Operativamente, l'utente può scaricare il film e tenerlo in memoria senza ulteriore necessità di collegarsi in rete. La compatibilità di Own Air con i dispositivi mobile permette, inoltre, di fruire dei contenuti con estrema libertà e flessibilità.
Una testata giornalistica e una community affiancano il catalogo andando a costituire "un vero e proprio hub comunicativo". Una scelta naturale dato il vostro ambito di provenienza?
Non potevamo fare altrimenti. L'esperienza di Estrogeni ci insegna che tutti i prodotti che vivono sul web devono necessariamente nutrirsi dell'esperienza degli utenti. Il nostro obiettivo di crescita è essenzialmente legato alla capacità di coinvolgere il nostro pubblico. Non a caso, la nostra community si chiama FYT (Film You Think) e dà la possibilità ai nostri fan di suggerire pellicole da distribuire o organizzare proiezioni ad hoc (il cosiddetto, Film On Demand). Siamo una realtà indipendente e flessibile, aperta ad ogni tipo di stimolo esterno. Sociale in senso lato. Mi piace sempre ricordare, infatti, che parte dei proventi è destinata a sostenere le attività di Parent Project, associazione dei genitori di bambini colpiti da Distrofia Muscolare di Duchenne e Becker. Abbiamo voluto instaurare una relazione stretta prodotto/utilità sociale, perché l’impegno fosse diretto, reale e concreto e non di mero branding. Anche queste scelte, del resto, sono parte fondante del nostro bagaglio imprenditoriale.
Noi ringraziamo Alfredo a facciamo il nostro in bocca al lupo a Own Air!