Alla fine di novembre, la commissione per l'assegnazione del Premio Pulitzer ha modificato sostanzialmente la definizione di "Breaking News", regolamentando in maniera diversa, dunque, l'assegnazione del premio riservato all'omonima categoria. Un aggiornamento che sembra inevitabile, ai tempi del Tweet-journalism, che sta surclassando le agenzie e che consente ad ognuno di noi di trasformarsi in un reporter di trincea e ai giornalisti di svolgere il loro lavoro in maniera totalmente nuova.
Dando un'occhiata alla nuova definizione - anche alla luce del fatto che l'anno scorso il premio Breaking News non è stato assegnato a nessuno - possiamo scorgere chiari riferimenti all'importanza dell'immediatezza dell'informazione ai tempi del web.
For a distinguished example of local reporting of breaking news that, as quickly as possible, captures events accurately as they occur, and, as times passes, illuminates, provides context and expands upon the initial coverage.
In parole povere, si parla chiaramente della capacità di raccontare, il più rapidamente e accuratamente possibile, gli eventi nello stesso momento in cui avvengono, aggiornando continuamente sulla situazione, fornendo chiarimenti, approfondimenti e ulteriori informazioni via via che il tempo passa.
Non si parla esplicitamente di Twitter e del suo uso giornalistico, ma l'approfondimento contenuto nel comunicato stampa ufficiale del premio Pulitzer è abbastanza tranchant: non è una breaking un fatto avvenuto alle 8 di sera e riportato sui giornali solo il giorno dopo.
Sono solo speculazioni intellettuali le nostre, ma l'assegnazione del Pulitzer ad un giornalista che utilizza Twitter per fare informazione di qualità e copertura in diretta di avvenimenti cruciali sarebbe un gesto significativo e una consacrazione dei new media anche agli occhi di quei professionisti che ancora nutrono scetticismo in materia.
Se volessimo fare qualche esempio in casa nostra, è sicuramente notevole il lavoro fatto da Marina Petrillo - aka @alaskaRP - giornalista di Radio Popolare attivissima su Twitter, che aggiorna in tempo reale sulla situazione di Piazza Tharir in Egitto e, dal 2010 ad oggi, su tutta la situazione politica nel mondo arabo.
Il giornalismo tradizionale subirebbe uno shock da un'eventuale assegnazione del Pulitzer ad un tweet-giornalista? Ci auguriamo di sì, anche se in realtà molto si sta muovendo al di là dei riconoscimenti ufficiali. I giornalisti su Twitter che fanno un buon lavoro di live reporting da eventi e "zone calde" si moltiplicano.
Le agenzie perderanno il loro ruolo di fonti primarie e si occuperanno sempre più di content curation? Voi che ne pensate?