Qualche giorno fa GetUp! Action for Australia, associazione australiana attivista che promuove la discussione su importanti tematiche sociali, ha diffuso questa campagna a supporto della legalizzazione dei matrimoni tra omosessuali. Una questione certamente non facile da trattare, perché incontra spesso resistenze e nodi culturali e religiosi difficili da sciogliere. Che purtroppo, una buona parte delle volte, sfociano in violenza verbale e forti attacchi.
Questo video, lanciato per supportare la petizione a favore dell'introduzione di una nuova legislazione dedicata, sembra esulare da questi toni: forse perchè la coppia viene svelata solo alla fine del video, forse perchè ritrae momenti così comuni alla vita di tutti, forse perchè è così semplice da non potere che sentire una qualche empatia. Fatto sta che "It's Time" è diventato quasi subito un video virale, e le visualizzazioni continuano a crescere.
Ma quello che colpisce, forse ancor più dei numeri, è la natura delle conversazioni che si sono generate attorno a questo filmato. Su Youtube i commenti positivi sono tanti, e molti si concentrano in qualche modo proprio sulla scelta di sceneggiatura e di stile, così intelligente da non scatenare nessuna reazione negativa ma capace, anzi, di portare lo spettatore ad immedesimarsi fino allo scoprire il finale. Pensarci sù, poi, diventa inevitabile.
Certamente non sono mancati utenti che hanno colto l'occasione per manifestare tutto il loro dissenso, in modi certo non diplomatici: la maggior parte di questi commenti hanno ricevuto però abbastanza voti negativi da essere segnalati. In ogni caso, la Rete non accenna a smettere di parlarne. Le ultime 100 pagine di commenti risalgono a non più di poche ore fa! La campagna sembra insomma aver pienamente centrato il suo primo necessario obiettivo, ovvero catalizzare l'attenzione per poter raccogliere abbastanza firme che permettano di presentare la petizione alla ALP National Conference.
Una comunicazioe davvero ben progettata e ammirabile, creata dalla Motion Picture Company per diffondersi nel web. Chissà, forse siamo di fronte ad un nuovo modo di fare pubblicità sociale che vada oltre ai tristi promo passati in tv e che oramai nessuno guarda più.