Durante il web 2.0 summit di San Francisco, è stato lanciato il nuovo progetto di UberMedia, l’azienda di UberSocial: Chime.in è un social network per i dispositivi mobili concepito per pagare gli utenti iscritti. In che modo? Retribuendo le persone con gli introiti pubblicitari o l’auto-promozione, grazie alla formula del revenue sharing.
Come tutti i social network, Chime.in, proposto dal Ceo di Ubermedia Bill Gross, è “un interest network , where people share, connect with others, and built communities around their favorite topics”. Da la possibilità di condividere foto, link, video ma anche il 50% delle entrate date dai click ai banner pubblicitari.
Una maniera per guadagnare e condividere veramente tutti gli interessi con i brand che si seguono e che non sono, forse, ancora riusciti a sfruttare l’elevato numero di fans su Facebook o di followers su Twitter. Una sfida al social network blu, in primis, che nonostante gli oltre 800 milioni di utenti, non è riuscito a integrare un metodo di guadagno per le visite alle proprie pagine, e anche alle altre reti sociali che attirano persone promettendo nuove e innovative funzioni, ma mai entrate monetarie.
Una piattaforma di social networking che permetterà di selezionare le proprie aree di interesse e di orientare le proprie ricerche e anche la condivisione dei ricavi pubblicitari fra l’azienda americana e l’utente. Una formula fra l’altro già utilizzata da YouTube per incrementare la creatività dei propri utenti premiando chi pubblica video virali e popolari.
L’Uber Media è l'azienda già nota per l'acquisizione e il lancio di applicazioni come Twitter Echofon e Twidroyd, e prevede con Chime.in, inoltre, delle applicazioni per Android e BlackBerry più un sito web sul desktop.
Un social network basato sul pay-you-to-post che permetterà guadagni dall’advertising. Ma, è questa la giusta strada che si vuole percorrere? Si vuole veramente trarre profitto dal social networking?