Il Web 2.0 ha trasformato tutto, o quasi, in "social", ma poco è riuscito a fare, invece, per la musica. Nonostante lo streaming e la possibilità di fare sharing di video e brani musicali con un click, i servizi cloud di Apple e Amazon, in una Rete dove c'è sempre più uno spirito di community, ascoltare musica è rimasta quasi un' attività solitaria. Non mancano alcuni tentativi, come Last.fm, che però non sono riusciti a far rivivere l'esperienza della musica quando era davvero un'esperienza sociale, piuttosto che social.
Listening Room e Mumuplayer sono destinati a cambiare musica! Due diversi servizi nati da un'idea del tutto simile: i creatori, rispettivamente lo sviluppatore Abe Fetting ed Esben Milan, volevano infatti rispolverare la socialità e l'interazione legata alla musica, ma anche ad altre attività creative e... ci sono riusciti!
1. Listening Room
La storia di Listening Room parte da una riflessione in seguito alla quale, Abe e Luke, un amico, realizzarono un blog per ascoltare insieme in real-time la musica e chattare scambiando commenti ed opinioni:
“I had been thinking about how listening to music with other people, and talking about what you’re listening to, is a fun thing to do, and something I wished I could do more. There’s something about the conversation that makes it more fun than just hearing the song.”
Tra il dire e il fare...c'è di mezzo l' HTML5 audio che ha permesso la creazione di un app per lo sharing dei brani musicali mp3 tra i browser. Basta creare una "room", fare l'upload dei file, ascoltare e chattare con gli altri amici.
2. Mumuplayer
Mumuplayer invece nasce dalla voglia di creare uno spazio comune ed interattivo per i creativi per dare spazio a design, progetti, scrittura. Come succede spesso, da un'idea si arriva ad un'altra, quasi per caso, e in questo la scoperta del collega che aveva trovato un modo per controllare le casse e l'audio degli altri pc dell'ufficio diede l'impulso al progetto. Mumuplayer è 100% web based, non ha bisogno di software, ma solo del browser: per ascoltare e condividere i brani basta creare una playlist e poi inviarla ai propri contatti, anche via Facebook. Ognuno poi può editare la playlist aggiungendo files e chattare con gli altri, ma vi è il limite di 5 utenti.
La differenza tra i due servizi, entrambi dotati di un'interfaccia semplice e intuitiva, è che Listening Room non pone limiti di accesso.
Per ora, pur toccando un tasto dolente, quello dei diritti d'autore, sembra che non vi siano problemi legali per i due social music player.