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  • Charis Tsevis: l'evoluzione della mosaic art nel graphic design.

    17 Maggio 2011

    Charis Tsevis è un premiato visual designer che vive e lavora ad Atene, in Grecia. Ha conseguito un Diploma di Graphic Design alla Akademie fur das Grafishe Gewerbe a Monaco di Baviera, e un Master in Visual Design alla Scuola Politecnica di Design, Milano. E’ inoltre un professore part time di editorial design e typography del AKTO College of Art and Design a partire dal 1996. Ha tenuto diversi seminari e simposi presso la Conferenza internazionale sulla Tipografia e Comunicazione Visiva, Marketing Week Expo e all’ Adobe D-Day, ha pubblicato molti articoli e documenti sul design, la psicologia della Gestalt, l’estetica e cybercultura. Ha anche scritto due libri sul Digital Imaging in Adobe Photoshop. La sua lista clienti comprende aziende come Toyota, IKEA, Best Buys e media come Time, Fortune, Los Angeles Times, Wired, Panorama, Focus e molti altri.

    Un pò di storia

    Il mosaico è una composizione pittorica ottenuta mediante l’utilizzo di frammenti di materiali (tessere) di diversa natura e colore come pietre, vetro, conchiglie. Il mosaico nasce prima di tutto con intenti pratici più che estetici: argilla smaltata o ciottoli venivano impiegati per ricoprire e proteggere i muri o i pavimenti in terra battuta. Le prime testimonianze di mosaico a tessere a Roma si datano attorno la fine del III secolo a.C., per impermeabilizzare il pavimento di terra battuta. Successivamente, con l’espansione in Grecia e in Egitto, si sviluppa un interesse per la ricerca estetica e la raffinatezza delle composizioni. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, il mosaico conosce le sue espressioni più fulgide. Nel Rinascimento, il mosaico non è più mezzo creativo autonomo ma diventa virtuosismo: l’unico interesse è per l’apparente eternità del materiale musivo per rendere immortale l’opera pittorica. Il Novecento è il secolo che segna la rinascita del mosaico, in seguito alle esperienze di Impressionismo e Divisionismo (con cui ha in comune il frazionamento del colore), con l’avvicinamento a Espressionismo e Astrattismo (per la semplificazione della forma e alla netta scansione cromatica), ma soprattutto grazie alla nascita del Liberty e dell’Art Déco, che lo solleveranno definitivamente dal ruolo di arte secondaria. In particolare, si ricordano Antoni Gaudì e Gustav Klimt per l’uso innovativo di questa tecnica ormai millenaria.

    Ma ora passiamo alle opere di Charis Tsevis, che prendendo ispirazione dalla sua passione per il mosaico, è riuscito a creare uno stile unico e originale. Secondo Tsevis infatti, l’idea base è che ogni immagine rappresenta un mosaico: tutto ciò che i nostri occhi vedono è un mosaico di stimoli diversi, e un’artista deve essere in grado di raccogliere i diversi elementi per disporli in modo da comunicare un messaggio specifico. Vediamo se riconoscete qualcuno 😉

    Se volete vedere tutte le opere di Charis Tsevis e avere più informazioni su di lui, qui sotto trovate i link.